Alla ricerca del Suso perduto

Per un Calhanoglu che si è riscattato in pieno alla prima di Pioli contro il Lecce, c’è un Suso che sembra ancora essere smarrito. Il fantasista spagnolo è sicuramente il giocatore rossonero che spacca di più tifoseria e critica. Questo sia per il suo modo di giocare e sia perché viene considerato un titolare fisso in rosa dai vari allenatori che negli anni lo hanno allenato. C’è un problema non da poco però. Nelle passate stagioni i numeri di Suso a questo punto della stagione, oscillavano fra il decente e l’ottimo, quest’anno non è nemmeno così, eppure Jesus gioca sempre.

Vediamo allora questi numeri – in termini di gol e assist – nelle ultime annate dopo 8 giornate riportati anche dall’edizione odierna del Corriere dello Sport:

2016/2017: 1 gol e 2 assist

2017/2018: 3 gol e 2 assist

2018/2019: 2 gol e 6 assist

2019/2020: 0 gol e 1 assist

A questo punto, Pioli deve riflettere sul rendimento del calciatore e pensare se schierarlo titolare anche contro la Roma, o inserirlo a partita in corso. L’obiettivo del neo tecnico rossonero è quello di riuscire a recuperare il giocatore sia mentalmente che fisicamente. Mentalmente perché deve estraniarsi dai fischi che riceve a San Siro, e fisicamente perché deve recuperare la brillantezza e lo spunto vincente che comunque più volte ha mostrato in passato, seppur in maniera discontinua. Qualora Pioli decidesse di tenerlo inizialmente fuori per lo scontro diretto contro la Roma, per lui sarebbe la prima panchina stagionale. Le prime alternative si chiamano Rebić e Castillejo mentre rimane viva l’opzione del cambio modulo che prevederebbe un trequartista (Calhanoglu) e due punte di ruolo (Piatek e Leao). In ogni caso da un atleta della caratura tecnica come quella di Suso, è lecito aspettarsi di più.

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