Fasce alterne: da una stagione all’altra è cambiato il rendimento sugli esterni

Per una fascia che inizia a funzionare, ovvero la mancina, ce n’è una, la destra, che sta inesorabilmente peggiorando il suo rendimento complessivo.

Lo scorso anno ha rappresentato la fonte di quasi tutte le manovre d’attacco, con Suso e Calabria sugli scudi, pur con qualche passaggio a vuoto fisiologico. Pian piano tuttavia è diventato uno sviluppo prevedibile e molto ripetitivo, tanto da diventare un vero e proprio collo di bottiglia dal quale si sta cercando di uscire faticosamente solo ora.

Purtroppo la tecnica di Suso, per quanto importante, è leggibile e il suo movimento copia e incolla tiene in ostaggio il gioco del Milan da tempo. A complicare ancora di più la resa dell’intera catena, c’è stato l’inizio shock di Calabria con due rossi in sei gare e un rendimento di Conti ancora insicuro, scostante nei 90 minuti e insufficiente per incisività.

Trovare alternative è complicato. Esterno basso a destra potrebbero giocare uno tra Musacchio e Duarte, da terzino bloccato come ai tempi di Ancelotti hanno fatto Costacurta o Stam. È un’estremizzazione tattica, ma potrebbe dare maggiore libertà di spinta dalla parte opposta a Theo Hernandez.

Sarebbe un peccato dover ricorrere ad una forzatura di questo tipo, ma lo stato di forma dei due terzini destri in rosa impone una riflessione. Dispiace anche perché per Calabria poteva e può essere la stagione dove fare il salto di qualità e per Conti invece poteva e può essere l’annata del grande rilancio. Per entrambi non centrare i rispettivi obiettivi starebbe a significare un significativo ridimensionamento delle carriere, al Milan come altrove. La necessità di invertire la rotta vale per i singoli come per la squadra, così come il bisogno di riscatto, se possibile, immediato.

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