Flop Giampaolo, i motivi dell’addio

Manca ancora l’ufficialità, ma Giampaolo saluterà presto i colori rossoneri. Il tecnico abruzzese, sottolineano i quotidiani sportivi, può già considerarsi un ex rossonero. La sua avventura sulla panchina del Milan è durata esattamente tre mesi: l’8 luglio il giorno della presentazione ufficiale, verso un futuro per la svolta che di fatto non si è mai registrata.

PROBLEMI – Il feeling con i dirigenti milanisti è evaporato già dopo le prime uscite della squadra, da subito non convincente e priva di idee e spunti richiesti per il bel gioco e la qualità evocata da Giampaolo. Un maestro di calcio, etichetta che Giampaolo ha sempre respinto per lasciare spazio alle sue idee e la filosofia di calcio, forse troppo per la rinascita di una squadra giovane. Un carattere schivo, l’opposto del carisma di Gattuso che ha condotto i rossoneri ad un punto dalla Champions League. Tra risultati negativi e critiche per il gioco poco convincente, l’ormai ex rossonero chiuderà presto la sua avventura al Milan.

SCELTE – Le scelte di Giampaolo hanno destato parecchie perplessità a tutto il mondo rossonero. La dirigenza non ha mai appreso le scelte di formazioni, non ha apprezzato la mancanza di personalità della squadra e alla fine la decisione di invertire subito la rotta, prima che sia troppo tardi. Le sconfitte e una classifica non all’altezza hanno fatto il resto. Ieri il mister è rimasto nella sua casa di Gallarate: quest’oggi arriverà la comunicazione del Club.

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