Calha-Piatek: i gol dell’illusione danno solo metà rivincita

Sembrava una serata di rinascita quella di ieri sera per il Milan a San Siro contro il Lecce. Infatti, dopo l’accoglienza fredda da parte del pubblico, la squadra si è meritata gli applausi per la buona prova dimostrata sul campo. Buona prova però, che non ha coinciso con l’obiettivo sperato: quello dei 3 punti.

L’illusione di aver ritrovato in un colpo solo gioco, entusiasmo e giocatori criticatissimi (Calhanoglu e Piatek su tutti) è svanita al minuto 92 quando Calderoni ha lasciato partire un missile terra aria che non ha lasciato scampo a Donnarumma. Proprio i gol di Piatek e Calhanoglu, che erano stati aspramente criticati nelle settimane precedenti, sanno di beffa. Il turco ieri ha disputato una delle sue miglior partite da quando veste la casacca rossonera, mentre il polacco è riapparso vivo sotto porta come ci aveva dimostrato la passata stagione. Proprio loro due che sembravano sull’orlo del baratro stavano trascinando il Milan alla rinascita. Invece tutto è andato perso nei minuti finali. La prestazione di squadra è stata molto più confortevole rispetto alla versione Giampaoliana del Milan, e questo deve far ben sperare tifosi e società in vista dei prossimi impegni che non sono di certo semplici (Roma, Spal, Lazio, Juventus e Napoli). Quello che preoccupa di più – oltre che una classifica molto sconfortante e deficitaria – sono le solite amnesie dei singoli. Ieri è stata quella grave di Conti a procurare il rigore del primo pareggio della squadra di Liverani. Pioli dovrà lavorare ancora molto su questo, perché le disattenzioni appaiono proprio un problema di testa che si tramuta in mancanza di concentrazione e attenzione nell’arco di tutti i 90 minuti e oltre di una partita.

Il 2-2 finale è frutto, oltre che di errori dei singoli come detto, anche di casualità, sfortuna e imprecisioni nelle conclusioni a rete. Casualità e sfortuna perché il Lecce trova il primo pareggio grazie alla palla che rimane in area piccola dopo il rigore respinto da Donnarumma, perché pareggia definitivamente all’ultimo con il classico “gol della domenica”, perché Calhanoglu colpisce il palo direttamente da calcio d’angolo e perché Gabriel ha fatto almeno 3 ottime parate (su Leao e Suso nel primo tempo e su Hernandez nel secondo). Imprecisioni nelle conclusioni a rete perché Leao due volte calcia sull’esterno della rete da ottima posizione e perché ancora Calhanoglu altre due volte calcia fuori di poco con tiri dalla distanza. Con prestazioni così, anche contro avversari di caratura più elevata rispetto al Lecca, possono arrivare risultati positivi. Deve esserne convinto Pioli e di conseguenza tutta la squadra.

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