Il Milan scaccia le streghe almeno per una notte: contro la SPAL decide una magia di Suso

Qualcuno l’ha addirittura definita una sfida-salvezza: il Milan chiede punti preziosi alla SPAL nel posticipo della decima giornata di Serie A. Pioli cambia quattro uomini rispetto alla trasferta di Roma: Conti, Biglia, Suso e Leao lasciano il campo a Duarte, Bennacer, Castillejo e Piatek, col Milan che in fase di impostazione si schiera a tutti gli effetti con una difesa a tre pura. La SPAL risponde col solito 3-5-2, ma Semplici non propone la coppia di ex là davanti, perchè Floccari viene preferito a Paloschi come partner di Petagna.

PRIMO TEMPO – Nonostante la SPAL tenti di tenere il possesso palla, è il Milan a rendersi pericoloso nelle prime fasi della gara: la prima occasione è per Paquetà, che al terzo minuto non ci pensa due volte a calciare col destro, trovando la pronta risposta di Berisha. Dieci minuti dopo, rossoneri ad un niente dal vantaggio: il cross basso di Hernandez non viene girato a rete da Piatek, ed arriva a Castillejo che da due passi centra la traversa. Il Milan insiste ed al quarto d’ora ci prova Piatek, ma la sua conclusione da posizione defilata termina alta sulla traversa. Al 24°, prima occasione per la SPAL: su azione d’angolo, Floccari si inserisce bene sul primo palo non trovando la porta di poco. Alla mezz’ora, altra occasione per i padroni di casa: Kessiè per Calhanoglu, che calcia a rete trovando Berisha attento. Cinque minuti dopo, ci prova la formazione estense, ma il destro di Petagna è centrale e facile preda di Donnarumma. Al minuto 40, le prime ammonizioni tra le fila rossonere: sia per Duarte – che mette giù Reca – sia per Donnarumma, che protesta con l’arbitro perchè gli emiliani non avevano fermato il gioco dopo un colpo preso da Paquetà. Senza recupero – e senza reti – si conclude una prima frazione nella quale la SPAL tiene molto bene il campo, ma dove è il Milan ad essere andato più vicino al vantaggio con la traversa di Samu Castillejo.

SECONDO TEMPO – Ad inizio ripresa, c’è un volto nuovo in campo: è quello di Davide Calabria, che rileva Musacchio, il quale già alla fine del primo tempo aveva accusato un problema fisico. Il Milan parte più convinto ed al secondo minuto passerebbe anche in vantaggio, ma il gol Hernandez viene annullato per posizione di fuorigioco del terzino francese. Al minuto 12 prima mossa tattica: fuori Castillejo, uno dei più positivi, e dentro Jesus Suso, alla prima partita da subentrato. Subito dopo, Calhanoglu entra con la gamba alta su Floccari e si prende il giallo. All’ora di gioco, Bennacer va in break puntando l’area, poi prova ad allargare a sinistra ma Tomovic ci mette il piede facendo arrivare la palla sui piedi di Kessie, il cui sinistro viene però murato. Sei minuti dopo il suo ingresso in campo, Suso sblocca la contesa: Piatek conquista una punizione dai venti metri, battuta magistralmente dall’esterno spagnolo che supera la barriera e lascia di sasso Berisha. Al minuto 69, Bennacer duro su Petagna: giallo per l’algerino. Al 72°, Hernandez si fa tutto il campo e viene atterrato da Kurtic: l’arbitro dà il vantaggio perchè la palla arriva a Calhanoglu, che ci prova a giro ma trova pronto Berisha. Al 79°, Milan ad un passo dal raddoppio: Calhanoglu raccoglie una sponda di Piatek e lancia Paquetà in profondità, il brasiliano salta un difensore ma Berisha si supera sul suo tocco sotto. Due minuti dopo, ancora protagonista l’ex Flamengo che gira di prima intenzione un cross basso di Kessie, mandando però alto. Semplici si gioca tutte le carte offensive, inserendo Paloschi e componendo un tridente pesante con Petagna e Floccari: quest’ultimo, al minuto 83, si accentra e calcia di destro, non creando particolari patemi a Donnarumma. Due minuti dopo, ancora insidiosa la SPAL, con la girata di testa di Kurtic che termina alta non di molto. A tre dalla fine, Pioli si gioca l’ultimo cambio: dentro Jack Bonaventura al posto di Paquetà. Nei tre minuti di recupero concessi dal signor Piccinini non succede nulla di rilevante, ed il Milan trova finalmente una vittoria a San Siro che mancava esattamente da due mesi, grazie alla magia di Suso su punizione.

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