Leao e Paquetà, l’altra faccia di un Milan che ancora non convince

Contro il Genoa – quasi inaspettatamente, per come si erano messe le cose – il Milan torna alla vittoria. 3 punti sofferti ma mai così importanti per dare un po’ di ossigeno a una squadra in evidente difficoltà. Dopo un primo tempo in cui gli uomini di Giampaolo, con la testa e con le gambe, non sono mai scesi in campo, ad inizio ripresa arriva la svolta: fuori Piatek e Calhanoglu, dentro Leao e Paquetà. In altre parole, fuori due dei giocatori più in difficoltà di questo inizio stagione, dentro la classe e la spensieratezza dei due talenti rossoneri. Sono bastati 15 minuti ai due per cambiare completamente il volto di una partita che sembrava la replica delle precedenti. E infatti, al 60′ il Milan si è ritrovato in vantaggio in uno stadio non semplice e in una partita tutt’altro che in discesa.

QUALITÀ – È il primo aggettivo che viene in mente quando si parla di Paquetà. Il brasiliano sembrava ormai finito lontano dai radar di Giampaolo, soprattutto dopo la discussione sulla “brasilianità” del 39 rossonero. E infatti, l’ex Flamengo inizia – per l’ennesima volta – dalla panchina, dove ha potuto assistere a 45′ minuti di un Milan incapace di tirare in porta e sotto di un gol. Alla ripresa arriva finalmente il suo momento. Subito in campo al posto di un Calhanoglu in evidente difficoltà fisica e mentale. E la partita cambia completamente volto. Il fantasista – tanto voluto da Leonardo a Gennaio – sembra (da subito) in grado di poter dare ai rossoneri una marcia in più, grazie alle sue ripartenze, ai suoi tocchi di prima e alle sue giocate da brasiliano vero. Che sia la partita del suo riscatto?

IL PIÙ IN FORMA – Una volta uscite le formazioni ufficiali di Genoa-Milan, un cambio in particolare è balzato subito all’occhio di tutti: dentro Bonaventura, fuori Leao. Una sorpresa dell’ultima ora di mister Giampaolo che ha spiazzato un po’ tutti. Il portoghese è – per distacco – il giocatore più in forma dei rossoneri. Sembrava impensabile vederlo accomodarsi in panchina. Eppure così è stato. Almeno fino al 45′, quando un ormai irriconoscibile Piatek lascia spazio all’ex Lille che, insieme a Paquetà, cambia le sorti di una partita tremendamente in salita. Un rigore procurato, un azione da gol – in tandem con Kessié – fermata solo dal portiere del Genoa e tanta, tantissima voglia di fare. Sembra che la squadra non possa più fare a meno di lui in campo. Giampaolo è avvisato. Se vuole risollevare le sorti di un Milan ancora troppo in difficoltà, deve far giocare il portoghese, elemento ormai imprescindibile di questa squadra.

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