L’esperienza che manca per risalire da una situazione difficile

A tutti gli amanti del calcio, dai tifosi agli addetti ai lavori, piace vedere la propria squadra del cuore il più possibile formata da giovani promettenti in rampa di lancio. A questo però non va dimenticato che i club hanno come fine il raggiungimento di determinati obiettivi sportivi, tramite le vittorie delle partite. Però, il binomio gioventù-vittoria quasi mai risulta essere quello giusto al 100%. Infatti, per ottenere risultati sportivi degni di nota oltre alla sfrontatezza dei giovani, serve anche l’esperienza dei più datati. In questo momento al Milan, la mancanza d’esperienza si traduce anche in mancanza di risultati. Insomma, un calderone da cui non è facile uscirne visti i soli 10 punti ottenuti in 9 partite. Peggio di così c’è il precedente della stagione 1981/1982 in cui il Milan, dopo le stesse partite, fece 1 vittoria (che valeva 2 punti), 4 pareggi e 4 sconfitte. Campionato quello che iniziò a Udine come quello di quest’anno, e che terminò con il terz’ultimo posto in classifica e la conseguente retrocessione in Serie B.

Con questo, non voglio dire che il Milan lotterà per non retrocedere, ma voglio solo sottolineare che per uscire dalla situazione difficile in cui si ritrova ci vorrà tempo e ci vorranno giocatori esperti, soprattutto in mezzo al campo. Giocatori abituati a gestire la pressione e i talvolta i fischi imponenti che arrivano dai tifosi presenti sugli spalti. Ecco perché oggi tutti i maggiori quotidiani sportivi italiani, riportano la notizia che il Milan è sulle tracce di Rakitic per gennaio. Non sarà facile arrivare al giocatore del Barcellona visto l’alto ingaggio che egli percepisce. Sarà fondamentale il lavoro di Boban. L’amicizia e la stessa nazionalità potrebbero risultare decisive ai fini del possibile trasferimento. In questo momento a disposizione di Pioli gli uomini d’esperienza sono solo due: Biglia e Reina. Erroneamente si considerano esperti anche Gigio Donnarumma (20 anni) e Alessio Romagnoli (24 anni).

In tutto questo, il pensiero di Boban e Maldini sembra andare un po’ in contrasto con la linea dettata dalla proprietà e ribadita anche ieri da Gazidis. L’AD rossonero ha dichiarato: “Siamo delusi dall’avvio di stagione, ma sono convinto che questa dei giovani sia la strada giusta da seguire. Non ci vorranno 10-15 anni per tornare in alto e per vincere. Serve tempo, ma non così tanto”. Vedremo cosa accadrà da qui a gennaio e durante il mercato. Di certo, la mancanza di maturità calcistica si era notata con Giampaolo e si sta notando ancora adesso con Pioli. Esempi calzanti sono entrambi i gol subiti domenica contro la Roma.

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