Piatek e Leao: alla ricerca dell’intesa perfetta

Potrebbe sembrare il titolo del prossimo film d’animazione in uscita al cinema. E invece no. Stiamo parlando di due dei giocatori più discussi di questo travagliato inizio di stagione. Leao fino al derby è stato un’incognita, un giocatore troppo impulsivo e ancora da disciplinare. Poi l’esplosione. Diverse ottime prestazioni condite dal gol – purtroppo inutile – contro la Fiorentina. Di Piatek se n’é ormai parlato fin troppo. Il vero Pistolero sembra essere rimasto a quel 19 maggio, giorno del suo ultimo gol su azione in maglia rossonera. Da lì tante prestazioni brutte e incolore. Due soli gol, entrambi su rigore. Contro il Genoa, stando a quanto appreso in questi giorni, il polacco potrebbe sedersi in panchina, a discapito proprio di Leao. Scelta giusta? I due non possono giocare insieme?

CHI GIOCA – Sembra ormai quasi certo. Leao prima punta dal 1′ e Piatek – per la seconda volta in stagione – che si accomoda in panchina. Una scelta che potrebbe far discutere, ma che rispecchia lo stato di forma attuale dei due attaccanti. Il Pistolero con Giampaolo è chiamato a fare un tipo di gioco diverso. Meno rapace d’area, più attaccante completo che si muove e dialoga coi compagni. Alla Quagliarella, per intenderci. Questo sicuramente non sta giovando al numero 9 rossonero, e i 2 gol (su rigore) ne sono la dimostrazione. Leao può invece dare un contributo completamente diverso, più vicino a ciò che il mister chiede. Rispetto a Piatek, il classe ’99 si muove di più, affronta spesso l’uno contro uno e in mezzo all’area sa farsi sentire. E soprattutto gli sono bastati una manciata di minuti da prima punta per trovare il gol su azione. Più che sufficiente per scalzare uno dei protagonisti della scorsa stagione dal ruolo di titolare.

INCOMPATIBILI – Esce Piatek. Leao si sposta dalla mattonella di sinistra dell’attacco rossonero al ruolo di prima punta. Pochi minuti e arriva il gol del portoghese. Cosa significa questo? I due giocatori sono incompatibili? La speranza è che non sia così. Troppo importante l’ex Lille per quel che si è visto fin qui. Fondamentale il polacco, se torna quell’attaccante letale della scorsa stagione, capace di segnare quando e come voleva. Purtroppo in un Milan senza alcuna identità diventa anche più difficile poter giudicare l’intesa dei singoli. È l’intera squadra a non girare. In questi casi, soprattutto quando si parla di attaccanti, il metro di giudizio diventa il gol. E al momento il tabellino – rigori a parte – ci dice Leao 1 Piatek 0. Numeri a parte, domani sera servirà una prestazione solida e convincente da parte di tutti. Il Milan ha bisogno dei suoi attaccanti per tornare alla vittoria, la miglior medicina per tutti.

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