Piatek-Leao, stiamo assistendo al definitivo passaggio di testimone?

Arrivato a Gennaio – dopo uno straripante esordio in Italia con la maglia del Genoa – Krzysztof Piatek è diventato sin da subito l’idolo di San Siro. Tanti gol, giocate da capogiro e quell’esultanza “iconica” che è entrata nel cuore dei tifosi. Finalmente il Milan sembrava aver trovato il famoso bomber da 20 gol a stagione, che mancava dai tempi di Ibrahimovic. L’investitura ufficiale è arrivata quest’estate, con l’assegnazione della maglia numero 9, maledetta dal post Inzaghi in poi. Ora, però, qualcosa sembra essersi inceppato. Il Pistolero non spara più e, quasi a farlo apposta, è esploso un altro giocatore lì davanti: Rafael Leao, da oggetto misterioso a (unica) grande speranza. Su chi potrà far maggior affidamento il neo allenatore rossonero Stefano Pioli?

COSA NON VA – Il numero 9 di una squadra è quel giocatore su cui appoggiare il peso dell’attacco e su cui puntare per vincere le partite. Ma i soli due gol – entrambi su rigore – siglati da Piatek non possono bastare. Serve un cambio di rotta, e subito anche. Un inizio di stagione così disastroso per tutta la squadra ha inevitabilmente compromesso anche il rendimento del polacco, che deve reagire il prima possibile. Viene difficile pensare che un bomber capace di siglare 30 gol alla sua prima stagione in Italia, sia improvvisamente diventato uno qualunque. Addirittura un esubero, un peso per la manovra rossonera. Se i rossoneri vogliono riaggiustare una stagione non ancora completamente compromessa, devono partire ritrovando i gol di Kris. I numeri delle prime punte allenate da Pioli nelle sue precedenti esperienze parlano chiaro. Icardi, Simeone e Klose – per citarne alcuni – hanno sempre concluso in doppia cifra.

IL BENIAMINO DEI TIFOSI – Sembra essere lo status calzante per definire ciò che è diventato Rafael Leao nel giro di qualche partita. Giovane, esplosivo, spettacolare e soprattutto spensierato. Il portoghese, dal derby in poi, ha deciso di prendersi il Milan sulle spalle, e non sembra voglia fermarsi. Ogni sua prestazione è un crescendo. Ha trovato il suo primo gol – seppur inutile ai fini del risultato – contro la Fiorentina, ha ribaltato la situazione a Genova e chissà quanto potenziale inespresso ancora ha da far vedere. Colpisce anche il suo inserimento nel “mondo Milan”. Pare infatti che il portoghese abbia sposato a pieno la causa, si senta in tutto e per tutto un rossonero. Basta fare una semplice spulciata tra i social dell’ex Lille per vedere quanta voglia di fare ha e quanto è attaccato alla maglia. Tutti piccoli dettagli, ma che messi insieme spiegano questa esplosione improvvisa del portoghese.

IL RISCHIO – Come ogni volta, quando si parla di un giovane, bisogna stare attenti ad un fattore in particolare: vietato saltare le tappe. Troppe volte – negli ultimi anni soprattutto – abbiamo assistito all’esplosione di golden boys, bruciati poi dal troppo peso delle aspettative. Leao dà sicuramente l’idea di poter diventare determinante in questa squadra. Ma è pur sempre un classe ’99, il cui rendimento difficilmente sarà sempre lo stesso da qui a fine stagione. Bisognerà essere bravi a non criticarlo troppo nei momenti difficili, e a non dargli troppe responsabilità in momenti di gran forma come questo.

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