Pioli e le tre sfide per rilanciare il Milan

Dopo i primi difficilissimi giorni – aspramente criticato ancor prima di firmare –, Stefano Pioli può finalmente lavorare con gli uomini a sua disposizione in un clima più tranquillo. L’obiettivo è uno, e uno soltanto: rilanciare il Milan. Una squadra che fin qui ha mostrato ben poche note positive, e tanto lavoro da fare. La sosta delle nazionali può dare un grande aiuto, soprattutto ad una squadra così in difficoltà. Uscire – per un po’ – dal tran tran delle partite al weekend e dei turni infrasettimanali concede al mister tempo (più che mai) prezioso per riflettere e per cercare di risollevare le sorti di una squadra in crisi. Abbiamo pensato a 3 sfide principali che l’allenatore ex Fiorentina e Inter dovrà affrontare da qui in avanti.

RILANCIARE – Piatek, Suso e Paquetà. Tre dei giocatori più importanti nella rosa del Milan, e allo stesso tempo tre dei più in difficoltà in questo inizio di stagione. Il polacco è l’ombra del bomber da 30 gol dello scorso anno. Prestazioni brutte e opache, e soprattutto due soli gol – entrambi su rigore – da inizio stagione. Troppo poco per un attaccante come lui. Suso è stato (ed è) soggetto di critiche continue da parte di stampa e tifosi, ma nonostante ciò rimane il punto fermo del Milan. Lo era con Giampaolo e lo sarà con Pioli. Ma è evidente che le sue prestazioni sono ben lontane da quelle che potrebbe offrire. Infine Paquetà, arrivato lo scorso gennaio e determinante sin da subito nel Milan di Gattuso, ma mai veramente all’interno del progetto di Giampaolo. Soprattutto dopo la discussione sulla “brasilianità” del 39 rossonero.

INSERIRE – Ovviamente stiamo parlando dei nuovi arrivati. Uno dei motivi principali dell’esonero di Giampaolo è stato proprio l’uso centellinato di gran parte degli acquisti effettuati quest’estate. Gli unici che (al momento) sembrano essere al centro del progetto sono Rafael Leao – esploso dopo il derby dello scorso 21 settembre – e Theo Hernandez, che sembra aver ormai scalzato Rodriguez dal ruolo di titolare a sinistra. Bennacer ha visto poco (e male) il campo, e Biglia parte favorito nel ruolo di regista davanti alla difesa. Non pervenuti Krunic, Rebic e Duarte. Il bosniaco ha giocato solo 45 minuti nella disastrosa partita contro la Fiorentina. Rebic continua a giocare e ad essere decisivo con la sua Croazia, ma al Milan ha avuto pochissimo spazio. Più difficile vedere Duarte partire dal 1′. L’ex Flamengo ha davanti due difensori come Romagnoli e Musacchio, con un Caldara pronto a rientrare e dire la sua.

RECUPERARE – I punti mancanti. Possiamo parlare di tattiche, giocatori da confermare e da rilanciare, diverse idee di gioco ma – alla fine dei conti – quello che conta più di tutto nel calcio sono i 3 punti e la posizione a fine stagione. E al momento, la classifica vede un Milan nella parte destra del tabellone, con soli 9 punti conquistate in 7 partite. Assolutamente non sufficiente, considerando le premesse e le potenzialità di questa squadra. Serve un’inversione di rotta. Che può arrivare col cambio di modulo, col rilancio di alcuni giocatori o la conferma di altri, con le giocate dei singoli o con qualsiasi altro “miracolo” di Pioli. Quel che conta è ripartire, al più presto.

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