Pioli in stile Gattuso. L’undici titolare deve essere la priorità

SENZA UN’IDENTITÀ – Il debutto contro il Lecce è sempre più vicino. Mister Pioli è al lavoro per iniziare la sua avventura sulla panchina rossonera al migliore dei modi, con tre punti ed un gioco che possa iniziare a convincere. Non sarebbe male iniziare da dove ha sbagliato il precedente tecnico, Marco Giampaolo. Troppi esperimenti non riusciti, tempo sprecato e punti persi. Ciò che è emerso molto chiaramente dopo 7 giornate è che il Milan non sia una squadra con un’identità ben precisa. I vari stravolgimenti di modulo e di ruoli non hanno creato un’idea di team solido che prosegue in un’unica via ed a pagarne sono stati la qualità di gioco e soprattutto la classifica. Con Pioli è tempo di dare una svolta. Un modulo fisso ed un’undici titolare che possa dare sicurezza, valutando settimana in settimana gli interpreti senza però stravolgere il tutto. Questo era il punto forte della guida di Gennaro Gattuso. Un 4-3-3 con tattiche ben precise e giocatori nei proprio ruoli, un gioco probabilmente non eccellente sul piano della qualità ma molto efficace. Dopotutto il Milan odierno pecca proprio in questo, l’efficacia. Le trame di gioco si possono intravedere ma la povertà di idee negli ultimi metri rimane il tallone d’Achille di una squadra che tanto costruisce ma poco concretizza.

CONTINUITÀ – Un consiglio quindi per Pioli, un invito a “gattusizzarsi” e trovare un undici titolare ed un modulo da riproporre con continuità. I rossoneri finora sono scesi in campo con gli stessi titolari in modo consecutivo in appena un’occasione. Solo gli undici che sono partiti dal primo minuto contro il Torino sono poi stati riproposti nella gara successiva, contro la Fiorentina. Nelle altre occasioni, i titolari sono sempre stati diversi rispetto alla partita precedente. Questo per forza di cose incide sulla mancanza di identità di una squadra, che non vede mai schierati gli stessi interpreti con continuità. Puntare su un modulo preciso ed un 11 titolare pensato può essere d’aiuto alla squadra per perfezionare l’intesa e di conseguenza migliorare la fluidità e la qualità di gioco. Certo, dei cambiamenti posso essere adottati in casi di necessità, come squalifiche ed infortuni, o di scelta tecnica, ma senza stravolgere il modulo utilizzando calciatori in ruoli inusuali. Una saggia decisione sarebbe impostare una coppia per ogni ruolo, così da ottenere una seconda scelta per ogni giocatore. Ad esempio, ipotizzando un tridente d’attacco con Piatek al centro e la coppia Leao-Suso ai lati, Rebic sarebbe l’alternativa ideale ad uno tra i due esterni, senza ricorrere ad un cambio di modulo. Il centrocampo è il reparto con più abbondanza con ben 7 giocatori per 3 maglie da titolare. Nel centrosinistra la qualità di Paquetà può far spazio alla tecnica di Calhanoglu o alla fantasia di Bonaventura. Al centro la regia di Biglia ha un’ottima alternativa targata Bennacer mentre nel centrodestra la fisicità di Kessie potrebbe essere messa in ballottaggio con la voglia di mettersi in mostra di Krunic. Discorso analogo per la difesa, in cui l’unica certezza davanti a Donnarumma è capitan Romagnoli.

Impostazioni privacy