Pioli taglia Bennacer, Biglia al centro del nuovo Milan. Ma l’algerino deve giocare

LA SCELTA

l Milan di Stefano Pioli girerà intorno a Lucas Biglia. L’argentino era già stato il perno di quella Lazio capace, cinque anni fa, di centrare terzo posto e Champions League. Per questo la sua centralità nel nuovo progetto tecnico di Pioli sembra cosa scontata. Ma se in quel 2014/15 l’argentino era nel pieno della sua vita calcistica (28 anni allora), oggi è decisamente iniziata la sua parabola discendente. Del resto la carta d’identità è quella e dice sempre 1986: a 33 anni Biglia è un calciatore diverso. Per continuità in campo (l’anno scorso solo 13 volte titolare, quest’anno 3 apparizioni complessive) e soprattutto per qualità di rendimento. Conseguenze dirette di una resistenza fisica ormai sempre più inconsistente.

LE RAGIONI

Eppure Pioli dovrebbe scegliere lui in mezzo al campo, nel tentativo di dare da subito un’identità alla squadra. E non Ismael Bennacer, che già con Giampaolo aveva fatto fatica a ritagliarsi un suo spazio. L’algerino paga i due rigori concessi con la Fiorentina e un contesto tutt’altro che ideale per un giovane alla prima esperienza in una big. Va detto però che con lui si è spesso visto un Milan diverso: più verticale, più veloce, più fresco. Più vivace in impostazione, ma più debole in copertura. E non tanto per la fisicità del ragazzo (che è piccoletto, ma difficile da spostare), quanto per qualche problema nelle letture tattiche. Del resto non è uno che ha sempre giocato lì, anzi.

NUOVO RUOLO?

A proposito, una soluzione per vedere in campo sia lui che Biglia potrebbe essere quella di spostarlo sul centro-sinistra o sul centro-destra. A sinistra prenderebbe il posto di Paquetà, col brasiliano che potrebbe finire a destra per venire dentro il campo col piede forte. A destra taglierebbe fuori Kessie, che però per caratteristiche in questo momento sembra imprescindibile. Resta il fatto che spostarlo dal centro gli leverebbe di dosso qualche responsabilità a livello tattico. O meglio, ne avrebbe ma di meno importanti: se perdi palla davanti alla difesa è un conto, se la perdi a destra o sinistra un altro. Il ragazzo ha personalità e qualità, ha già brillato sia in A che in Coppa D’Africa. Va fatto giocare.

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