San Siro, l’ingegnere Acete: “Mantenere l’unicità dello stadio lavorando su una ristrutturazione”

Sempre attuale il tema riguardante il futuro di San Siro. L’ingegnere Riccardo Acete ha presentato al Comune un progetto di ristrutturazione dello stadio che secondo lui sarebbe l’idea migliore per il futuro di San Siro.

Il nostro studio va in questa direzione: non pensiamo a una demolizione, ma a una decostruzione di alcuni porzioni del terzo anello, con l’inserimento nelle torri di ascensori. Le gradinate vengono così sostituite da una galleria chiusa con vetrate che danno sull’impianto e verso l’esterno dove ospitare spazi commerciali, multimediali, un museo e punti di ristoro garantendo allo stadio un’apertura per 7 giorni su 7”, queste le parole dell’ingegnere che vorrebbe concentrare tutti i lavori sul terzo anello senza andare a demolire l’intero stadio.

COSTI CONTENUTI E PIENA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

La ristrutturazione prevista nel masterplan – ha continuato – prevede per una cifra di circa 500 milioni l’abbassamento della copertura, la demolizione del terzo anello, torri comprese, la ristrutturazione pressoché totale del primo anello. È chiaro che limitando l’intervento al terzo anello con l’inserimento dei nuovi volumi tutti in quota ci sarebbe un pesante abbattimento dei costi che varrebbe la pena di essere considerata in funzione di una ristrutturazione di San Siro. La nostra scelta, in tal senso, è radicale: è il nuovo terzo anello, così pensato, che deve dare un valore aggiunto allo stadio, tenendo presente che le dimensioni dell’intervento riguarderebbero 11mila metri quadri, ovvero due campi da calcio. Questa soluzione, che è possibile solo a San Siro, inoltre permetterebbe di mantenere l’unicità dell’impianto nel mondo senza copiare quanto già accade all’estero. Questa soluzione è l’unica che non interferirebbe con le attività dell’impianto, gestendo quindi l’attività delle squadre nel periodo dei lavori”.

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