Milan, un attacco che non funziona: il paragone con gli altri è impietoso

Spuntato, poco offensivo, non funzionante, si può definire così l’attacco del Milan in questo inizio di stagione. Un inizio di stagione da incubo per Giampaolo prima e Pioli poi. I numeri sono impietosi, soltanto 13 punti in 11 partite, con i gol fatti che, come le gare giocate, sono 11. Una media di un gol a partita che, una squadra che vuole conquistare un posto in Champions non può avere. Nell’ultimo periodo tra i tanti problemi del Milan è emerso su tutti quello della scarsa fase realizzativa.

Le colpe dagli allenatori sono passate ai giocatori, con ovviamente Krzysztof Piatek preso di mira da tutti. I gol del polacco lo scorso anno in questo periodo erano addirittura 9, il triplo di quelli messi a segno quest’anno. Una paurosa involuzione, considerando anche il dato che registra i due rigori segnati. Facendo un rapido calcolo si capisce come su azione il Pistolero ha timbrato il cartellino soltanto una volta. Il suo compagno di reparto Rafael Leao, col quale spesso e volentieri si gioca il posto, non ha fatto di certo meglio, con un solo gol segnato contro la Fiorentina. Aggiungendo Rebic all’appello non cambia il totale, con soli 4 gol segnati dal reparto offensivo rossonero.

Un dato preoccupante e spaventoso se messo in confronto con le altre big del campionato. La Juventus capolista in 11 giornate ha segnato 19 gol, l’Inter 24, la Roma 20, la Lazio 24, l’Atalanta 30 ed il Napoli 21. Tanti, troppi gol di differenza con quelli del Milan che viaggia a medie da zona salvezza che preoccupano e non poco i tifosi. Non va meglio confrontando i dati dei gol fatti soltanto dagli attaccanti. Quelli rossoneri, come detto sono 4, pochissimi rispetto ai 17 della Lazio (13 Immobile, 4 Correa), 15 dell’Inter (9 Lukaku, 5 Lautaro, 1 Sanchez) e 14 dell’Atalanta (8 Muriel, 6 Zapata) per citarne solo tre.

Numeri spaventosi, fase offensiva non tanto efficace con poche occasioni create ed ancora meno realizzate. Piatek e Leao sotto accusa, ma di questo Milan, sono sempre di meno quelli a salvarsi.

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