Caldara, il rientro per formare la ‘coppia del futuro’ con Romagnoli

Già da prima del suo arrivo al Milan, molti tra tifosi e addetti ai lavori ne erano convinti: Caldara avrebbe dovuto costituire, insieme a Romagnoli, la ‘coppia del futuro’ in Nazionale. Due difensori italiani, giovani, dotati di buone caratteristiche difensive e una certa propensione alla leadership. Poi – con l’arrivo dell’ex atalantino a Milano – le aspettative sono state rinnovate. Coppia difensiva su cui puntare non solo in Nazionale, ma anche (e soprattutto) al Milan. Purtroppo però, la sfortuna ha deciso di prendere il sopravvento, e l’avventura in rossonero di Caldara si è complicata inesorabilmente. 2 sole presenze (di cui 0 in campionato), tanto lavoro ai box e pochissimo feeling col campo. Ora il peggio sembra essere passato, e già dalle prossime partite ci sarà la possibilità di vedere il numero 31 rossonero in campo. È finalmente giunto il momento di assistere alla coppia Caldara-Romagnoli in campo?

COSA PUÒ DARE – In un Milan che – soprattutto nelle ultime uscite – ha dimostrato una preoccupante fragilità difensiva, il recupero di Caldara diventa fondamentale. Considerate le difficoltà di adattamento di Leo Duarte e le amnesie difensive di Mateo Musacchio, la squadra di Pioli è ancora alla disperata ricerca di un partner difensivo da affiancare a Romagnoli. Il capitano rossonero ha sicuramente sofferto la mancanza di un compagno di reparto, e lo si è visto sul campo. Alcuni brutti (e decisivi) errori hanno fin qui marchiato in negativo la sua stagione. Basti pensare all’insufficiente copertura su Lukaku, o alla più recente brutta figura con Dybala. In questo senso, Caldara potrebbe dare quella tranquillità in più, necessaria per far giocare meglio tutta la squadra. Le sue doti tecniche, più votate all’anticipo della giocata avversaria e alla cattiveria agonistica, potrebbero liberare di certe responsabilità Romagnoli e farlo rendere al meglio.

I RISCHI – Il primo rischio legato all’inedita e tanto aspettata coppia Romagnoli-Caldara è abbastanza ovvio: la tenuta fisica e mentale dell’ex Atalanta. Sebbene sembra ormai aver recuperato dai brutti infortuni che lo hanno tenuto fuori per un anno e mezzo, il numero 31 del Milan non vede comunque il campo da tanto, troppo tempo. Dargli subito certe responsabilità potrebbe rappresentare un grande rischio. Oltre alla sua tenuta fisica, viene naturale avere dubbi anche sulla sua tenuta mentale. Infortuni di questo tipo possono portare certi giocatori ad avere un approccio alla partita diverso. Meno intraprendenza e cattiveria, più (giustificata) paura nell’affrontare una certa tipologia di contrasto. L’altro dubbio principale riguarda il secondo elemento che forma questa coppia. L’ultimo Romagnoli visto in campo non ha di certo dato quelle garanzie che lo hanno portato ad essere il capitano di questa squadra. Serve un cambio di rotta, per tornare quello di un tempo.

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