Donnarumma è sempre più una certezza. Il Milan riparta da lui

Gianluigi Donnarumma fa sempre notizia. Grandi parate, papere (ormai sempre più rare), mercato, rinnovo, procuratore. La sua carriera fin qui non è mai passata inosservata e difficilmente lo sarà in futuro. Titolare fisso in Nazionale da almeno due anni, con cui conta 16 apparizioni, 153 presenze in Serie A da titolare con la maglia del Milan. Tutto molto normale e degno di nota, se non fosse che parliamo di un calciatore di appena 20 anni. Eh sì, perché da quell’ottobre del 2015, quando Sinisa Mihajlovic scelse di mandarlo in campo da titolare a San Siro contro il Sassuolo ad appena 16 anni, Gigio non si è più fermato e quella maglia, regalata inaspettatamente da Sinisa, non se l’è più tolta. Certo, ci sono stati alti e bassi in questi 4 anni. Papere clamorose, errori grossolani, uscite a vuoto (in tutti i sensi), polemiche su rinnovi contrattuali e contestazione da parte della sua stessa tifoseria, ma il portiere rossonero ne è uscito sempre più forte di prima e ha dimostrato anche una maturità ben maggiore rispetto a quella che è la sua età anagrafica.

Dopo una stagione complicatissima, quella di due anni fa a guida Montella/Gattuso arrivata subito dopo un’estate piena di polemiche, litigi, insulti e un rinnovo tormentatissimo, Gigio ha mostrato tutta la sua classe e lo ha fatto proprio quando si è visto arrivare “la minaccia” Pepe Reina nel suo stesso spogliatoio. La scorsa stagione è stato protagonista di qualche errore, certo, ma ha anche sfoderato prestazioni mostruose che ne hanno confermato la sua immensa classe e le sue doti non comuni. In questa, invece, nonostante i balbettii del Milan, sembra aver raggiunto una maturità ancora maggiore e sta limitando al minimo gli errori. Riesce a dare sicurezza ai compagni e per Roberto Mancini è diventato ormai il titolare inamovibile della sua Italia, nonostante la concorrenza di due grandi portieri come Sirigu e Meret. A volte ci si dimentica che Gigio è solo un ’99 e la maggior parte dei ragazzi della sua età hanno cominciato solo adesso a giocare in prima squadra da titolari, almeno i più forti. Lui invece lo fa da 4 anni e da due con la Nazionale maggiore. Ci si dimentica, quindi, che in questi anni ha fatto un percorso di crescita necessario e che è dovuto migliorare su tanti fondamentali del suo mestiere, incappando spesso in errori normalissimi e dovuti ad ogni calciatore della sua età.

Nell’ultimo periodo, inoltre, spesso si è sentito parlare di lui, lo fece Giampaolo e lo ha fatto anche Paolo Maldini ultimamente, come uno dei leader nello spogliatoio del Milan e in campo, segno inequivocabile della sua crescita anche a livello mentale. Per quanto riguarda quella tecnica, i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti e, nella partita vinta dall’Italia contro la Bosnia di ieri sera, lo ha dimostrato ancora una volta. Tutto questo però ha un altro lato della medaglia per il Milan che dovrà cercare di trovare un accordo per il rinnovo del suo contratto che scade nel giugno del 2021. Donnarumma guadagna già 6 milioni di euro l’anno e, nella nuova filosofia di abbassamento del monte ingaggi messa in atto da Ivan Gazidis a cominciare da questa stagione, già così è uno stipendio al di fuori dei parametri. Il suo procuratore Mino Raiola non è di certo uno conosciuto per la sua morbidezza e quasi certamente comincerà a battere cassa, facendo leva anche su qualche offerta che potrebbe arrivare a breve. La situazione non sarà di certo di facile risoluzione, ma Elliott deve dare delle risposte e, se davvero vuol far tornare il Milan ad alti livelli, non può permettersi di cedere il miglior giocatore in rosa, nonché uno dei pochissimi, se non l’unico, top player del Milan attuale.

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