Nell’edizione odierna del Corriere della Sera, in una lunga intervista, Massimiliano Allegri ha parlato anche del Milan, del passato e del presente. È partito dal passato di Sacchi, con il quale aveva avuto in diverbio in un post partita, che criticava il suo gioco in contropiede: “Non capisco quando Sacchi parla di gioco propositivo solo attraverso il possesso palla. Giocare in verticale non lo è? Mi ricordo quando il Milan ne rifilò 5 al Real Madrid e andava dritto per dritto. Se sai giocare veloce in ripartenza è grande calcio”.
Poi una chiusura su Giampaolo, incontrato l’estate scorsa ad un pranzo con Galeone a Pescara: “Non gli ho dato consigli per allenare il Milan. Gli ho detto che se si trovava lì è perché se lo è meritato e che non è da tutti – continua l’ex allenatore rossonero – l’unica cosa che gli ho suggerito è di non costruire una squadra di “fighetti” perché ti spaccano in due, in quello stadio non lo puoi fare“.
Infine Allegri si è concentrato sui problemi di modulo che hanno afflitto l’esperienza rossonera di Giampaolo: “Se si vuole un fantasista centrale non è Suso, è un gran bel giocatore ma non lo è. Bisogna sintetizzarsi, adattarsi. Se non si ha il regista è giusto mettere due mediani. L’importante è la qualità dei giocatori. È lì che l’allenatore non deve transigere, sulla competenza dei dirigenti, che è il vero problema del nostro calcio”.