Domino Ibra: ora Suso rischia davvero

Natale, tempo di partenze e di valigie. Chi per le vacanze e chi per cominciare una nuova avventura. A Milano è (ri)sbarcato Ibrahimovic che potrebbe innescare un effetto domino nello scacchiere offensivo rossonero. Da centrocampo in su, con il suo arrivo e l’accentramento che lo svedese è abituato ad avere solo Bennacer, Bonaventura e Calhanoglu hanno la certezza di mantenere il posto.

Intorno solo tanti punti di domanda. Piatek deve capire se per lui c’è la possibilità di affiancare Ibra o prendere in considerazione l’idea di cambiare aria. Idem per Leao. Ma al momento, chi rischia più di tutti è Suso. L’intoccabile di molti mister – da Montella a Giampaolo, passando per Gattuso – con Pioli non ha più questa sicurezza. Il 4-3-1-2 lo esclude, lo spagnolo non ha il trequartista nelle sue caratteristiche e ha fatto fatica ogni volta che è stato provato lì. Ma anche con il 4-3-3 la “sua” fascia destra potrebbe cambiare padrone. Calhanoglu è il giocatore più di quantità del Milan (maggiori chilometri percorsi nelle prime 17 giornate) e sarà ancora fondamentale con Ibra, l’altro lato del tridente potrebbe essere conquista dell’estro di Leao o, con un cambio modulo, di Piatek appunto.

Perciò Suso (e il Milan) sta cominciando a guardarsi intorno, davvero per la prima volta. Il Siviglia sembra interessato e potrebbe offrire 20 milioni per l’esterno, circa la metà dei 38 milioni di clausola rescissoria valida per l’estero del numero 8. I rossoneri ci pensano, perché se da un lato rinuncerebbero a una buona somma, dall’altro sgraverebbero un monte ingaggi che ha bisogno di essere abbassato. Soprattutto il Milan ci pensa perché ha capito che non è più così fondamentale. Solo un gol e due assist nei primi 4 mesi di stagione e tante, troppe, partite da corpo estraneo al gioco.

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