Leao chiede spazio, ma per Pioli resta una seconda scelta

Rafael Leao è sicuramente uno dei calciatori della rosa rossonera più interessanti e nel quale il Milan può sperare per un futuro migliore. Appena ventenne è stato acquistato per quasi trenta milioni di euro dal Lille e, in una prima parte di stagione fin qui abbastanza contraddittoria e contraddistinta da tanti alti e bassi, ha già fatto intravedere a tratti le sue doti e qualità. Velocità, ottima tecnica di base, grande spunto in campo aperto, tiro discreto e elevate capacità nel saltare l’uomo nell’uno contro uno. Il gol, l’unico fin qui, nella partita contro la Fiorentina è un sunto ed un perfetto mix di tutte queste sue qualità che, però, ha mostrato davvero poco ed ad intermittenza fin qui. Un’altra buona prestazione, dopo quelle di Torino e Fiorentina, a Genova da subentrante e le prime due da titolare con Pioli contro Lecce e Roma. Qualche buono spunto, anche in quei due match, ma anche una cattiveria sotto porta praticamente inesistente, ragion per cui l’attuale tecnico rossonero gli ha cominciato a preferire Piatek come terminale offensivo e non ha più cambiato idea. Da lì in poi pochissime occasioni, qualche scampolo di match e tanta panchina, ma anche atteggiamenti sbagliati da parte del talento portoghese, che spesso è entrato in campo svogliato e svagato.

Nell’ultima partita contro il Sassuolo, però, Leao è entrato al 78′ in un match che non riusciva a sbloccarsi e in poco più di dieci minuti è stato molto più pericoloso di Piatek in quasi tutta la partita, collezionando due clamorose palle gol per i rossoneri con due tiri che si sono stampati rispettivamente sulla traversa e sul palo. Rafael Leao però non è una prima punta e fin qui ha dimostrato di essere molto più incisivo partendo più da esterno o da seconda punta. Per Pioli, però, nonostante non sia una prima punta, il 4-3-3 non si tocca e quindi il portoghese resta soltanto l’alternativa a Piatek. Questa sua idea è stata confermata dalle parole pronunciate oggi in conferenza stampa sull’attacco del Milan: “Piatek sta bene, all’inizio non l’ho visto brillantissimo. Lui e Leao hanno caratteristiche diverse, se ho bisogno di un attaccante d’aria sceglierò Kris, se avrò bisogno di una punta di movimento sceglierò Leao”. Poi, ancora sulle scelte per Bergamo: “La formazione di domani l’ho già decisa ma la comunicherò ai giocatori domani mattina. Leao è entrato bene contro il Sassuolo, non penso di cambiare equilibri all’inizio, a gara in corso possibile”.

L’allenatore rossonero conferma quindi che per Leao non ci sarà spazio dall’inizio nemmeno domani e, vista la qualità e l’incisività dei tre davanti in questa prima parte di stagione, la scelta continua ad apparirci quantomeno discutibile. Tra Piatek, Calhanoglu e Suso, infatti, il Milan ha collezionato appena tre gol su azione (sette totali) ed il bottino è davvero misero e triste. Scarso anche il contributo in zona assist da parte dei tre giocatori che forse più di tutti stanno mancando al Milan in questa stagione, rispetto alla scorsa. Leao, che ha bisogno sicuramente di giocare per acquisire maggiori sicurezze ed prendere ancora più confidenza con il calcio italiano, non può e non deve fare panchina in un Milan dalla prima linea così povera. E, se è vero che da prima punta il ragazzo potrebbe fare fatica e non darebbe la giusta profondità e fisicità al Milan, non riusciamo a comprendere perché non si può provare a cambiare modulo e a non dipendere sempre e ancora una volta dalle bizze di Calhanoglu, ma soprattutto di Suso, troppo spesso in ombra in questo fine 2019. Leao dietro o al fianco di Piatek ed un trequartista, magari proprio il turco o Paquetà (anche se domani non ci sarà per squalifica) potrebbe essere una soluzione per risolvere i problemi atavici dell’attacco rossonero in questa stagione e darebbe sicuramente più imprevedibilità alla prima linea del Milan.

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