Ibra rossonero? Merito (anche) di Ancelotti e Gattuso

Tutto porta a Ibrahimovic. Anche con una buona dose di “fortuna”. Pensate, infatti, alla concomitanza di congiunzioni astrali che parrebbero favorevoli al Milan. La prima riguarda due ex rossoneri, Carlo Ancelotti e Rino Gattuso: se davvero si concretizzerà il cambio in panchina a Napoli, ciò avrebbe influito sulla scelta dello svedese di negarsi ad una piazza al momento particolarmente “turbolenta”. Certo, i partenopei in Champions League avrebbero avuto più appeal sulla piazza europea, ma Ibra non è uno che va ad infilarsi in un ginepraio come quello scoppiato a Napoli.

La seconda congiunzione astrale è rappresentata dalle parole di ieri di Walter Sabatini, manager del Bologna, che ha sfilato gli emiliani dalla corsa allo svedese. Nonostante la chiamata e i dialoghi con Sinisa Mihajlovic, la piazza bolognese non è evidentemente la soluzione migliore per il ritorno in grande stile di Ibra sul palcoscenico della Serie A. Non solo. Le pretese economiche del giocatore e di Mino Raiola, pur con tutti gli sforzi del caso, sono fuori dalla portata del club rossoblù.

Tutto facile, insomma? Non proprio. C’è ancora da superare lo scoglio economico-finanziario. L’operazione, infatti, per quanto roboante e potenzialmente fruttifera dal punto di vista commerciale, è ancora da affinare. Oggi è trapelata una certa insoddisfazione di Ibrahimovic in merito alla prima offerta del Milan (due milioni per i primi sei mesi, quattro per la stagione successiva). Secondo la formula proposta, le parti si legherebbero soltanto per i primi sei mesi, con la possibilità di rinnovare in base all’andamento del campionato. Qui andrà migliorato qualcosa. Ma nulla di insormontabile, a quanto pare.

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