Leao e Rebic non convincono: la priorità è recuperarli

Bisogna perdere per sapere che gusto abbia la vittoria. Il Milan con i due successi consecutivi, entrambi ottenuti in trasferta contro il Parma e il Bologna, ha finalmente messo da parte le critiche riaccendendo l’entusiasmo dei tifosi. Due vittorie consecutive in trasferta mancavano dal 2012, quando i rossoneri riuscirono a sbarazzarsi del Catania per 1-3 e del Torino per 2-4. Dunque, se da questo punto di vista i problemi sembrano essere stati superati, o forse meglio, accantonati, mister Pioli ha ancora una scommessa da vincere per far sì che il suo Milan possa cambiare definitivamente marcia: Rafael Leao e Ante Rebic.

Il portoghese Leao è stato ingaggiato in estate dal Lille per circa 23 milioni di euro più bonus al posto del sacrificato Patrick Cutrone, venduto al Wolverhamton. Lo scopo era quello di innalzare il tasso tecnico e realizzativo della rosa, che ad oggi però non sembra aver avuto una notevole metamorfosi positiva. Il numero 17 rossonero ha fatto intravedere soltanto a tratti il suo valore, per poi scivolare nuovamente in panchina. Nel Milan triste e cupo d’inizio stagione, Rafael è stato una delle poche note liete, se non l’unica. Il classe 1999 ha fatto intravedere giocate importanti fin da subito, per poi calare l’asso nella manica la notte della sconfitta a San Siro contro la Fiorentina. Nel bel mezzo della contestazione, il portoghese si è imbucato nella difesa viola con una facilità disarmate, per poi trafiggere l’estremo difensore viola. I tifosi avevano finalmente scoperto le qualità del giovanissimo attaccante rossonero, ma si capiva che la consacrazione sarebbe stata ancora lontana. La strada da percorrere infatti si è dimostrata più ardua del previsto. Da quel momento a piano a piano, Leao è scivolato in panchina e quando è stato chiamato dall’allenatore per subentrare, non ha dimostrato nè l’atteggiamento nè la testa giusta. Ma perchè questa netta involuzione?

La risposta più ovvia si annida nella giovane età del calciatore. Il baby centravanti pecca sicuramente di esperienza e al momento l’organico a disposizione di mister Pioli, non è stato in grado di aiutare la crescita del ragazzo. Un aiuto considerabile e rilevante potrebbe arrivare qualora Zlatan Ibrahimovic torni veramente sotto le guglie del Duomo. La maturità e la conoscenza del gioco del calcio dello svedese potrebbe aiutare in maniera notevole la crescita del portoghese. Ovviamente sarà soprattutto compito di Leao rialzarsi in fretta per dimostrare a tutti che l’investimento effettuato dalla società di via Aldo Rossi è stato ben indirizzato.

Situazione diversa quella di Ante Rebic. Il croato è un esterno d’attacco a tutti gli effetti, ma nel 4-3-3-di mister Pioli le zone laterali sono gelosamente custodite dagli insostituibili Calhanoglu e Suso. Il numero 18 rossonero al momento non è stato in grado di lasciare il segno nella sua nuova esperienza meneghina, e se proprio dobbiamo dirla tutta, è apparso un giocatore completamente diverso rispetto a quello visto e apprezzato nell’Eintracht Francoforte e nella Croazia. Nelle ultime due partite, Rebic ha assistito alle vittoria emiliane dalla panchina, chissà magari gli sarà venuta voglia anche a lui di accantonare le critiche e riprendersi il Milan.

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