Mercato bocciato, ma ora (quasi) tutti in campo: l’importanza dei nuovi acquisti

Il primo Calciomercato targato Maldini-Boban è stato un mercato particolare, attento e molto “giovanile”. I neo acquisti, anche in virtù delle difficoltà del Milan di portare a casa punti per migliorare la classifica, sono stati molto criticati e ritenuti al di sotto di quelle che dovrebbero essere le qualità del Club di Via Aldo Rossi.

TITOLARI – Nonostante questo, i nuovi arrivati stanno pian piano ritagliandosi lo spazio a discapito dei “vecchi” giocatori in rosa come Kessiè o Biglia. I punti portati a casa rispetto allo scorso anno sono di meno e le difficoltà ci sono state e sono ancora presenti. Ma a lungo andare le qualità dei nuovi acquisti stanno venendo fuori e potrebbero fare la differenza nelle prossime sfide, per avvicinare i rossoneri alle squadre della zona più alta della classifica.

Provando a disegnare quella che potrebbe essere la probabile formazione del match contro il Bologna, Stefano Pioli dovrebbe schierare dal primo minuto Bennacer, Krunic, Theo Hernandez, e Leao. Quattro nuovi acquisti che hanno in qualche modo rialzato la qualità della rosa, e che nonostante i risultati che faticano ad arrivare, questi nomi (chi più e chi meno) sono tra i protagonisti del significativo cambio di marcia da quando la rosa è nelle mani del tecnico romagnolo.

Tra le note positive l’esempio lampante è sicuramente Theo Hernandez: arrivato in estate dal Real Madrid per 20 milioni di euro, il terzino è certamente il miglior acquisto del club rossonero. Nonostante l’infortunio alla caviglia di fine luglio, il francese si è conquistato in pochissimo tempo il ruolo di titolare a sinistra ed è già a quota tre gol in questo campionato

CONTINUITÀ ED ESPERIENZA – Il livello qualitativo del Milan, ha quindi subìto una sua particolare evoluzione che non si è ancora andata a consolidare in maniera definitiva. Valore importante, che può essere cercato e trovato soltanto attraverso la continuità e forse, anzi probabilmente da quell’esperienza che un giocatore come Ibra può dare. Per fondere il talento, la voglia e la spensieratezza con quell’ingrediente che solo i giocatori d’esperienza possono dare.

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