Milan, in panchina le alternative ci sono in “quasi” tutti i ruoli

In casa Milan sono giorni importanti, d’attesa, di operazioni in uscita e dei conti che devono quadrare. In via Aldo Rossi, come d’altronde a casa di ogni tifoso rossonero, si attende la risposta di Ibrahimovic, ma nel frattempo si continua a lavorare con frenesia e massima attenzione ai particolari.

Ad oggi la rosa milanista annovera 31 elementi, inclusi anche i probabili giocatori che saluteranno Milanello già nella sessione di mercato invernale. Sicuramente fare un bilancio di quello che succederà nel mese di gennaio è un po’ azzardato, ma si può tranquillamente affermare che la panchina rossonera ha delle soluzioni in “quasi” tutti i ruoli. Il problema badiale rimane l’esperienza e l’immaturità dei giocatori, ancora troppo giovani per essere considerati delle garanzie. Problema che potrebbe già essere risolto in parte, qualora la telenovela Ibrahimovic terminerebbe con l’arrivo dello svedese sotto le guglie del Duomo.

Analizzando più nello specifico la rosa del diavolo, il focus principale si incentra sugli esterni d’attacco, che ad oggi non sembrano essere delle valide alternative a Suso e Calhanoglu.

Rebic in cinque mesi di Milan ha messo insieme 177 minuti spalmati in 7 presenze, di cui solo una da titolare. Il croato non è stato in grado di innalzare la qualità delle rosa e dal suo piede non sono sbocciati né gol né assist. La sua professionalità non si discute, ma il calcio italiano è diverso da quello tedesco e forse è proprio per questo che farà presto il suo ritorno in Bundesliga. L’altra alternativa è Castillejo, che tecnicamente non vale né Suso né Calhanoglu. Etichettare lo spagnolo è ancora difficile. Lo scorso anno è sceso in campo dal primo minuto per otto volte, mentre quest’anno è finito ai margini del Milan. Le gare dove il numero 7 rossonero  è stato maggiormente impiegato sono quelle contro l’Udinese e il Brescia alla prima e alla seconda giornata di campionato con Giampaolo. Oggi invece è tutto cambiato, sulla panchina siede Stefano Pioli e sin qui, complice l’infortunio al bicipite femorale, sono stati solo 103 i minuti in campo con il nuovo tecnico, che nelle ultime tre sfide lo ha utilizzato con il contagocce: zero minuti a Parma, cinque a Bologna e altrettanti contro il Sassuolo. Anche per lui si prospetta un futuro lontano da Milano.

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