Per il rilancio del Milan serve di più. Bandiere e gioventù non possono fare la differenza

Nella giornata di ieri, dopo la pesantissima sconfitta del Milan a Bergamo, c’è la coincidenza di tirare le somme come spesso si fa a fine anno per capire cosa è andato bene e cosa invece deve necessariamente essere raddrizzato.

La Gazzetta dello Sport fa il punto sulla situazione, spiegando e raccontando l’ultimo anno e mezzo del Milan salvato da Elliott, che ha un pò dato l’illusione di una rinascita quasi istantanea: Gazidis amministratore delegato, e la certezza di avere in società uomini come Boban e Maldini, che il Milan ce l’hanno tatuato sulla pelle. Tutto bello, si, ma i risultati, appunto tirando le somme, non sono mai davvero arrivati. Siamo qui ad assistere all’ennesima caduta del diavolo, e, come definisce la Gazzetta stessa, con giocatori che oggi indossano quella maglia, ma che circa dieci anni fa probabilmente non avrebbero mai messo piede a Milanello. Questo è il momento in cui bisogna rialzare la testa, con i fatti e non soltanto con le dichiarazioni. Perchè il Milan è una faccenda seria, e serviranno idee concrete e soprattutto soldi per reinvestire, stavolta bene, ed evitare altre figuracce come quella di ieri.

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