Piatek-Ibra: rivalità o coesistenza? La rinascita del Pistolero rimette tutto in discussione

PIATEK IS BACK – Sembra finalmente essere tornato il sereno nel cielo di Kris Piatek dopo mesi di oscurità. Il pistolero è tornato a segnare, anche se su rigore, dopo ben 564 minuti di astinenza, dalla rete contro il Lecce del momentaneo vantaggio rossonero. Ma al di là del gol, fondamentale per un attaccante, si è visto un giocatore totalmente diverso. Sponde, duelli vinti e tiri nello specchio della porta, cose che Kris sembrava avesse dimenticato. A vederlo contro il Bologna è lecito chiedersi dove fosse tutta questa determinazione nei recenti mesi. La risposta la ha data proprio il polacco nel post partita di Bologna-Milan: “Ho sofferto tanto dal punto di vista fisico ad inizio stagione. Ora sto bene”. Chiaramente la cattiva gestione fisica di Giampaolo ha danneggiato molto il pistolero, che nella prima parte di questo campionato ha accusato grandi difficoltà soprattutto sul piano atletico. Poco propenso al pressing, statico e sempre con il pallone lontano dai piedi, segno di una condizione alquanto precaria. Ora con Pioli, dopo un avvio incerto, sembra aver fatto molti passi in avanti culminati con l’ottima prestazione del Dall’Ara. A confermarlo è stato proprio il tecnico dei rossoneri che nel post partita ha sottolineato come Piatek sia stato un punto di riferimento molto importante e che uscirà da questa partita con più convinzione e fiducia. Come tutto il Milan, sembra che anche Kris abbia avviato un percorso di crescita, ora è necessaria continuità.

E CON IBRA…La rinascita del pistolero ha rimesso in discussione quel che sembrava già scritto in vista di Gennaio. Ci sono ormai ottime probabilità che Zlatan Ibrahimovic accetti il trasferimento in rossonero, a quel punto Pioli dovrà fare delle decisioni su come presentare il reparto d’attacco dal primo minuto. Sarà rivalità o coesistenza? Per quanto riguarda Ibra, Piatek sarebbe ben felice di fare coppia con un fuoriclasse del suo calibro, dal quale potrebbe imparare molto e proseguire nel percorso di crescita. Sono state le dichiarazioni del polacco a confermarlo: “Ibrahimovic è un campione, possiamo giocare insieme”. Ed in effetti la coesistenza è una soluzione possibile, in un 3-4-1-2 che Pioli ha già sperimentato in allenamento con un trequartista (uno tra Calhanoglu e Bonaventura) ed i terzini nella linea di centrocampo con alle spalle un muro difensivo che potrebbe essere composto da Romagnoli, Musacchio ed il rientrante Caldara. Nel caso di una sola maglia disponibile, in un ipotetico 4-3-3, dopo la gara di Bologna le carte si sono rimescolate. Ibra si sa, è un grande attaccante ed i numeri lo dimostrano. Dal primo minuto è una sicurezza, da subentrato può essere la svolta. Piatek prima di Domenica aveva reso al di sotto delle aspettative ed i numeri dell’attacco ne hanno risentito molto. Le ultime gare del girone d’andata saranno utili per capire se effettivamente il pistolero ha voltato pagina o se si è trattato solamente di una tregua. Ma nel caso in cui Kris confermasse il periodo positivo, il ballottaggio tra lui ed Ibra sarà il ‘problema’ principale per Stefano Pioli.

Impostazioni privacy