Bennacer, il faro in mezzo al campo che può portare il Milan in alto

Arrivato quest’estate dall’Empoli, Ismael Bennacer è stato subito caricato di tante responsabilità. Fresco vincitore della Coppa d’Africa con la sua Algeria – condito dal premio personale di miglior giocatore del torneo –, l’algerino è stato prontamente designato come giocatore giusto per ricoprire il ruolo di regista davanti alla difesa. L’ultimo Biglia aveva parecchio deluso, Bakayoko lo scorso anno ricopriva la stessa posizione ma con mansioni certamente diverse. C’era perciò il bisogno di un ritorno ai vecchi fasti, di un giocatore tecnico da cui partire per sviluppare la manovra e a cui affidarsi nei momenti di difficoltà.

GLI INIZI – La sua avventura in rossonero sotto la guida di Giampaolo non era però iniziata nel migliore dei modi, come tutta la squadra d’altronde. Tante indecisioni, interventi fuori tempo, appoggi apparentemente elementari sbagliati e posto da titolare a rischio. Si parlava di flop, addirittura c’era chi invocava il redivivo Biglia (per il maggior ordine in campo e la maggior esperienza). Emblematica la partita dell’algerino contro la Fiorentina a San Siro, dove è stato capace di regalare 2 rigori agli avversari. Oltre a commettere una serie di altri errori già elencati. Poi, complici anche le prestazioni insufficienti di Biglia, l’ex Empoli ha avuto una seconda chance. E si può dire che è stato in grado di sfruttarla a dovere, guadagnandosi partita dopo partita la fiducia di tutti. Dell’allenatore (Giampaolo prima e Pioli poi), degli addetti ai lavori e, soprattutto, dei tifosi.

INTOCCABILE – Se al momento volessimo pensare al suo status, verrebbe immediatamente da pensare a lui come ad un intoccabile. Con l’arrivo di Pioli le sue prestazioni sono cresciute di livello, e il passaggio al 4-4-2 ha consacrato il suo ruolo di giocatore fondamentale in mezzo al campo. Arrivati a questo punto, viene naturale aspettarsi da Bennacer l’ennesimo balzo in avanti. Deve diventare un leader per i compagni, un faro in mezzo al campo. Ciò per il quale è arrivato a Milanello, d’altronde. Pur essendo ogni settimana uno dei migliori, è normale aspettarsi da lui di essere il migliore. Qualche sbavatura qua e là, soprattutto in fase di impostazione, è ancora una costante nei 90′ minuti dell’algerino. È arrivato il momento di crescere ulteriormente e diventare una certezza, per i suoi compagni e per i tifosi.

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