Leao, non è solo una questione di modulo

Rafael Leao, gioiellino portoghese classe ’99, è sbarcato a Milano quest’estate con un’operazione importante per le casse del club, ben 30 milioni spesi dai rossoneri a cui va aggiunto lo stipendio del calciatore: 2 milioni annui, più bonus, per cinque anni.

Il portoghese al Milan non sta brillando, la sua stagione si sta dimostrando un alternarsi di alti e bassi, con periodi in cui sembra meritare il posto da titolare e altri in cui dimostra superficialità e svogliatezza.

In quest’ultimo periodo l’ex Lille sta vivendo un momento negativo in quanto il suo minutaggio può essere misurato con il contagocce. A Firenze con un uomo in più e il risultato fermo sull’1-1, Pioli gli ha preferito Saelemaekers, mentre contro il Torino è entrato in campo all’88esimo minuto.

Il cambio modulo del mister non ha premiato il portoghese, anzi, ha ridotto al minimo le sue possibilità di giocare. A questo va aggiunta l’esplosione di Ante Rebic, che sta ripagando la fiducia del mister a suon di gol, oppure le prestazioni di Castillejo che hanno fatto dimenticare l’ex Suso.

Insomma per Leao le possibiltà di giocare sono prossime allo zero, ma c’è di più, l’ex Lille nelle ultime occasioni in cui è stato utilizzato non ha assolutamente dimostrato di volersi riscattare, anzi, la sua superficialità e svogliatezza hanno infastidito i tifosi e Pioli. Questo atteggiamento ha sicuramente convinto il mister a tenerlo in panchina, preferendo a lui calciatori che quanto meno danno il 100%.

Visto l’investimento del club su di lui, il ragazzo va assolutamente rivitalizzato, ma questo non dipende esclusivamente dal Milan, è necessaria da parte sua la volontà di riscattarsi. Si spera che il suo caso venga risolto il prima possibile e che i rossoneri non siano costretti a valutare una sua possibile cessione, a titolo definitivo o in prestito.

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