Coronavirus, Ancelotti: “Era ora che il calcio venisse messo da parte. Ogni giorno leggiamo un bollettino di guerra”

L’ex allenatore di Milan e Napoli, attualmente alla guida dell’Everton, Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:

“Stop alla Premier? Era ora, decisione corretta visto lo scenario delle ultime ore. La salute è la priorità per tutti: squadre, tifosi e addetti ai lavori. Non si poteva andare avanti in queste condizioni. In teoria dovremmo rimetterci al lavoro a fine marzo per poi ripartire, ma nessuno può sapere cosa succederà. Se la situazione dovesse peggiorare si dovrà pensare alla salute delle persone, il calcio non conta. Se l’esplosione del Coronavirus sarà ancora in atto, il calcio non potrà ripartire. Assegnazione della Premier? Sinceramente l’argomento non mi interessa, al momento la priorità è la salute, la vita delle persone. Il calcio va messo da parte. Mi dà quasi fastidio parlare di calcio in queste ore, in cui è in atto una tragedia. Siamo di fronte ad una pandemia, è una situazione che nessuno aveva vissuto fino ad oggi. Il bollettino dei morti in Italia è terribile, la priorità è concentrarsi su questa lotta, il resto non conta. Se ho paura? Ora come ora, non riesco a separare Carlo Ancelotti dal resto del mondo, penso a me e penso agli altri. In Italia il conteggio dei morti è terribile: ogni sera leggiamo un bollettino di guerra”.

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