Di Stefano: “Paquetá nell’ultimo mese si è distinto per intensità e applicazione”

Peppe Di Stefano ha parlato su Sky Sport 24 di Lucas Paquetá. Queste le sue dichiarazioni:

“È stato troppo brutto per essere vero il Paquetá versione 2019/20: calcisticamente anarchico, involuto rispetto alla scorsa stagione, spesso al centro di un imbarazzo tattico che spingeva prima Giampaolo e poi Pioli a non prenderlo mai in considerazione dall’inizio. 834 i minuti giocati quest’anno, un terzo in meno di quanti ne aveva accumulati la scorsa stagione nella metà del tempo. Intoccabile, determinante e decisivo invece con Rino Gattuso, quest’anno Lucas è stato insufficiente. Un jolly di centrocampo che forse ha pagato quell’eccesso di disponibilità a giocare ovunque e che lo ha portato a diventare bravo per tutti ma indispensabile per nessuno. Troppe panchine quest’anno, e in quelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa mai un segnale di risveglio, di ripresa. Lo scorso gennaio fu ad un passo dall’addio, decise invece di provare a convincere con la maglia del Milan e da allora, dopo una quarantena che non dimenticherà mai per la nascita contemporanea del primo figlio, Lucas a Milanello in quest’ultimo mese si è messo in mostra e si è distinto per intensità e applicazione. Avrà più di una chance in questi mese e saranno veri e propri esami per lui. Difficile che il Milan lo possa svendere già dal prossimo mercato considerato il prezzo d’acquisto di 18 mesi fa: 35 milioni di euro. Ma tutto passerà da lui e dal campo; le squalifiche di Ibra, Castillejo e Theo in Coppa Italia lo spingono verso la maglia da titolare contro la Juventus, le tante ravvicinate gare in campionato poi obbligheranno Pioli a puntare su di lui, che potrà essere davvero la chiave di volta di un Milan che avrà una sola identità tattica. Centrocampo a 3 o a 4, 1 o 2 trequartisti, attacco a 1 o a 3, ecco perché questa potrà essere l’estate di Lucas. Riprendersi o mollare il Milan, tutto dipende da lui”.

Impostazioni privacy