Calhanoglu, la fenice rossonera: è risorto dalle sue ceneri

Hakan Çalhanoğlu è stato per mesi additato, criticato e giudicato a causa di qualche errore di troppo. È stato ritenuto uno dei numeri 10 peggiori della storia del Milan, paragonato, addirittura, a Honda. È stato considerato il ‘sacrificabile’, per portare qualche soldo nelle casse rossonere.


A distanza di tre anni, il centrocampista turco, si sta finalmente prendendo la sua rivincita. A distanza di 138 partite con la maglia rossonera sta dimostrando che quel 10 che ha sulle spalle pesa, ma è meritato.L’esterno rossonero da quando è arrivato Pioli gioca, vince e convince. Ha trovato la sua dimensione, il suo spazio e la fiducia che per troppo tempo è mancata. Quella fiducia che partita dopo partita e goal dopo goal sta acquisendo sempre più. Proprio quella fiducia che lo sta portando ad essere il punto di riferimento e la certezza di una squadra che sta vivendo una rinascita che coincide anche con quella del giocatore turco. Conosciamo tutti la leggenda della fenice, l’animale mitologico in grado di bruciare e poi rinascere  dalle proprie ceneri, ecco: Calhanoglu è la fenice rossonera

Hakan finalmente è riuscito a riaccendere quel fuoco che da diverso tempo si era spento dentro di lui. Nonostante il  suo talento non sia mai stato in discussione, le sue prestazioni, fino ad ora troppo altalenanti, non erano mai riuscite a soddisfare del tutto i tifosi e il giocatore in primis. Questa rinascita  del giocatore turco probabilmente vede complici il cambio allenatore, che lo sta facendo giocare nel suo ruolo naturale (ovvero quello di trequartista) e l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, con il quale non solo ha un grande feeling in campo, ma ha anche un gran rapporto di amicizia al di fuori del rettangolo da gioco. 

Il numero 10 del Milan si è trasformato da oggetto misterioso a faro di una squadra in continua crescita, che ha bisogno di trovare i suoi leader che la guidino ad un continuo sviluppo, dopo anni di buio pesto e speriamo che uno di questi trascinatori possa essere proprio lui. 


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