Milan, l’Europa League è un modo per tornare a sognare

La stagione del Milan è iniziata giovedì e l’atmosfera si è fatta mistica. La gara con lo Shamrock Rovers in Irlanda, per quanto il livello di difficoltà fosse diverso da quelli del passato, ha creato una tensione quasi scontata, poiché una gara europea del diavolo non è mai banale. Ciò si è riscontrato nelle dichiarazioni di tecnico e società: era necessario prestare la giusta attenzione a una squadra in forma e già da diverse settimane in corsa per il proprio campionato. Ma Stefano Pioli ha potuto contare sulla voglia dei suoi giocatori, che dal post lockdown hanno finalmente mostrato di saper affrontare con fiducia le situazioni di pericolo. Le prestazioni contro Juventus, Lazio e Atalanta, tre delle prime 4 in classifica la scorsa stagione, ne sono l’esempio lampante. 

I marcatori del match irlandese, Ibrahimovic e Calhanoglu, sono stati – non a caso – anche due dei principali protagonisti della rinascita rossonera degli ultimi mesi. La fiducia portata in campo e fuori  da un giocatore di esperienza come lo svedese ha influenzato tutto l’ambiente, riportando entusiasmo che mancava ormai da anni. E i giocatori attorno a lui ne hanno giovato: con il riposizionamento del turco dietro alla prima punta, Hakan fa pensare che quello visto nelle stagioni precedenti fosse un suo gemello. Con l’ultimo centro di giovedì, Calhanoglu ha raggiunto quota 5 gol con il Milan in EL, mentre Ibra ha marcato la sua prima reta in questa competizione con la maglia rossonera (altri 5 li aveva siglati con altri club). 

In attesa del rientro di Leao (in quarantena) e quello in coppa di Rebic, bisognerà continuare su quest’onda di ottime prestazioni, sfidando con prudenza il Bologna di Sinisa Mihajlovic (squadra sempre insidiosa) e la nuova avversaria europea, il Bodo Glimt. La squadra è prima nel campionato norvegese, e serve evitare inutili rischi di mancato passaggio del turno, per avvicinarsi ai gironi: essi non porterebbero solo l’incasso di 15 milioni da spendere nel mercato, ma anche la gioia di milioni di tifosi che potrebbero godersi match al livello di quelli della passata storia, e perché no, tornare a sognare.

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