Calabria: “Siamo molto contenti, ma c’è tanta strada da fare”

Intervenuto sul canale Twitch ufficiale del Milan, Davide Calabria ha risposto alle domande di Lorenzo Lollo e Francesco Specchia, toccando vari argomenti relativi alla squadra e alla sua personale stagione. Ecco le sue parole:

Sui complimenti di Vieri, Cassano e Adani: “Non li ho sentiti però me l’hanno raccontato. Fa piacere, sono stati grandi giocatori. Anche se siamo solo all’inizio, c’è ancora tanto da lavorare”.

Sul ruolo: “Penso che si sia evoluto il mondo del calcio, ispirandosi al Barcellona di Guardiola. C’è una tattica però poi nell’azione è indifferente il ruolo. Anche se sei un terzino se ti trovi in avanti parti come se fossi un attaccante. Chiaro che poi devi avere disciplina. L’evoluzione del calcio dal punto di vista atletico, è tutto più veloce, ha portato a questa interpretazione qua”.

Sull’avversario più tosto “Come squadra ce ne sono tante. È un bel campionato, ci sono molte squadre in pochi punti. Una partita può cambiare diverse posizioni. Come singolo ce ne sono tanti, non saprei dirne uno solo. Ce ne sono tanti forti in Serie A”.

Sul Milan: “È molto bello, siamo una bella squadra, c’è spirito di sacrificio anche nei momenti di difficoltà. Non a caso stiamo facendo bene da più di un anno, tutti vogliono dimostrare il loro valore. Siamo solo all’inizio, c’è ancora tanto da lavorare. Siamo contenti ma siamo all’inizio”.

Sui legami in squadra: “Quest’anno Daniel Maldini, è salito quest’anno. Lo conoscevo da prima. Dico lui perché è salito adesso in prima squadra”.

Sul lavoro della settimana: “Ogni settimana si volta pagina, devi sempre pensare alla prossima partita. È ovvio che quando fai bene c’è soddisfazione”.

Su Tomori: Non lo conoscevo. È un giocatore sul pezzo, ha una buona personalità, viene da una grande squadra. È molto aggressivo e va benissimo per il nostro modo di giocare, può farci comodo. Col Bologna ha fatto un’ottima partita”.

Sulla promessa agli amici: “Eravamo andati a cena quest’estate, abbiamo mangiato un bel po’ di ostriche. Se a fine a campionato succede quel che succede dobbiamo andare al ristorante e devo pagargli la cena di ostriche”.

Sul giocatore a cui si è ispirato: “Sono cresciuto col Milan, c’era Maldini. Come giocatore non ne ho seguito uno in particolare. Non credo molto a questa cosa, ognuno è unico. Come uomo e come persona e come squadra il Milan di Maldini era il mio riferimento. Da tifoso milanista non potevo non seguire loro. Era un gruppo di campioni”.

Sui rituali pre partita: “Ascolto una playlist mia, ci sono tanti generi. Mi concentro ascoltando la musica e immaginandomi le possibili azioni della partita. Lavoriamo tanto sul video”.

Sull’album di Leao? “Non l’ho ancora ascoltato ma è in programma, non è il genere che ascolto prima della partita ma nel tragitto casa-Milanello potrei metterlo”.

Su Kobe Bryant: “La sua scomparsa mi aveva molto toccato. Ero a cena con la mia ragazza, siamo dovuti andare via perché mi veniva da piangere. Riguardando i video ho pianto due-tre giorni di fila. Mi ero affezionato, poi lui era legato all’Italia. Nel negativo ho cercato di tirare fuori il positivo cercando di imitarlo prendendo la sua mania nel lavoro. La “Mamba Mentality” che aveva lui… Ho cercato di prendere il più possibile. È stata un’ispirazione, mi ha aiutato. Mi ha toccato veramente. Non sono uno molto emotivo, quella tragedia lì mi ha toccato abbastanza. Riguardando i video ho apprezzato ancora di più la sua mentalità, ancora oggi provo a fare quello che faceva lui”.

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