In Italia vince chi si “accontenta”, ma in Europa vince chi gioca a calcio

Partiamo da un presupposto: questo editoriale non parla di Milan, ma il discorso includerà anche il Milan. Questo editoriale non vuole essere un’analisi tattica del calcio italiano (non ne avrei le competenze), ma un libero flusso di pensieri basati su alcune evidenze sotto gli occhi di tutti.

Allora iniziamo subito con un’evidenza: l’Inter è, attualmente, la squadra più forte e completa in Italia. Non importa come o a che cifre: l’Inter è la squadra più forte del campionato italiano, e molto probabilmente vincerà lo scudetto. Continuiamo con un’altra evidenza: la squadra di Conte gioca un calcio difensivo, tatticamente perfetto (o quasi), per poi vincere le partite con la grandissima qualità che riesce ad esprimere in ripartenza, con azioni veloci che colgono quasi sempre gli avversari impreparati e sbilanciati. Terza evidenza: l’Inter è prima in Serie A, ma fuori dall’Europa dopo essere arrivata ultima nel girone di Champions League con Real Madrid, Borussia Mönchengladbach e Shakhtar Donetsk.

Cambiamo un attimo argomento. Sicuramente ricorderete Milan-Udinese di una settimana fa, partita terminata sull’1-1 grazie al gol su rigore di Kessie al 97′. Sono state tante le parole di elogio per i friulani, capaci di tirar su un muro davanti alla propria porta e di portare a casa un risultato che quasi stava stretto, dato che a un minuto dalla fine erano in vantaggio sui rossoneri. Lo stesso muro che, ad esempio, ha permesso alla squadra di Gotti di strappare un punto anche contro Inter e Atalanta.

Vado al punto: in Italia siamo abituati ad elogiare squadre che propongono il “gioco” dell’Udinese e portano a casa qualche punticino contro le big, perché alla fine ciò che conta è far punti e muovere la classifica, costi quel che costi. L’Udinese ha la stessa idea di gioco dell’Inter di Conte: sono disposti bene in campo, il più delle volte in 10/11 dietro la linea della palla, in difesa sono tatticamente ineccepibili, sempre attenti ad ogni dettaglio, e sono poi pronti a sfruttare ogni minimo errore dell’avversario, con ripartenze veloci e organizzate. E, ripeto, queste sono evidenze e non giudizi. Allora cosa cambia tra Udinese e Inter? In primis la qualità delle due rose, la cui differenza è abissale e non va neanche discussa, e di conseguenza anche gli obiettivi delle due squadre.

Questa è la filosofia di gioco di chi si “accontenta”: ci si accontenta di strappare qualche punto contro le big (nel caso di alcune squadre come l’Udinese) o di vincere le partite chiusi nella propria area per 90 minuti puntando tutto sulla propria solidità difensiva e sulla qualità in ripartenza.

C’è però un problema, si chiama Europa. Allora ripartiamo dalle evidenze: negli ultimi 10 anni nessuna squadra italiana è riuscita a vincere una competizione europea. Neanche quelle squadre come l’Inter di Conte e, ancora prima, la Juventus di Allegri, tanto osannate in Italia ma puntualmente in difficoltà contro chiunque in Europa. Perché, se ancora non fosse chiaro, in Europa si gioca a calcio: si richiedono ritmi alti, aggressività, propositività nel gioco e certamente anche un’ottima solidità difensiva. Vince chi gioca all’attacco, e non in difesa. In Italia ci sono alcune squadre che provano a giocare così: basti pensare all’Atalanta, al Milan di Pioli, ma anche al Sassuolo o alla Roma. Squadre che propongono calcio, che mettono in campo un’idea fondata su ritmo intenso, velocità, gioco offensivo. Imporre la propria idea di calcio ancor prima di adattarsi a quella dell’avversario.

Ma se il campionato è una “palestra” per l’Europa, diventa difficile esercitare questo tipo di gioco, perché ci si ritrova puntualmente davanti a squadre che non fanno altro che chiudersi, abbassare il ritmo e aspettare. Ed è un danno per tutte le squadre italiane, come testimoniano le evidenti difficoltà in Champions ed Europa League di qualsiasi nostra squadra. Finché in Italia ci accontenteremo di questo, di portare a casa il risultato anche a costo di non giocare, allora il martedì potremo accomodarci tranquillamente sul divano a guardare Bayern Monaco e Real Madrid giocare a calcio e vincere, in eterno.

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