Parla Tomori: “Quando mi parla rimango estasiato”

Fikayo Tomori ha parlato, durante la conferenza stampa dal ritiro della nazionale inglese, dell’esperienza che sta vivendo al Milan e di alcuni protagonisti del club. Le sue parole:

Sul trasferimento al Milan: “Era un momento difficile al Chelsea, volevo giocare e ho avuto l’opportunità di farlo al Milan. Quando sono arrivato in un club così grande ero davvero contento. Sono felice di come sta andando questa avventura. Abbiamo iniziato la stagione molto bene. Il club mi ha dato fiducia e questo mi ha portato ad essere qui in nazionale. Sta andando tutto alla grande”

Sul Milan: “Tutti nel mondo conosco il Milan e quanto grande sia quel club. C’è grande pressione per vincere ogni partita e giocare bene davanti ai molti tifosi che arrivano allo stadio. Sentire l’importanza della squadra per cui giochi mi fa tirare fuori il meglio. Con questa pressione e voglia di vincere il Milan è tornato a divertirsi dopo anni difficili. Siamo tornati in Champions e nella parte alta della classifica”

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Su Maldini: “Quando mi parlava ero estasiato: “Woah, è Paolo Maldini”. Sento la pressione sapendo che guarda partite ed allenamenti. Da difensore voglio impressionarlo così, intorno allo scorso aprile, abbiamo fatto una lunga chiacchierata nella quale mi ha detto cosa pensa di me e cosa devo migliorare. Avere una leggenda come lui che ti consiglia è una bella cosa ed è di grande aiuto”

Su Ibrahimovic: “Mi ha aiutato molto con la lingua. Lui parla inglese e quindi mi parlava molto. Mi diceva come voleva che gli giocassi il pallone e come voleva che difendessi. Nello spogliatoio ha una sorta di aura e, anche quando non gioca, la sua influenza ci incoraggia tutti. Ibra è un vero leader. A Milano lo amano e quando è in campo ci da una grossa spinta. Mi ricordo che in preparazione abbiamo fatto un gioco in allenamento che consisteva in una partita di foot-golf ed ero nella sua squadra. Mi ripetevo: “devo essere sicuro di essere al meglio”. Zlatan è un vincente e ti trasferisce questo senso di vittoria”

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