Da valore aggiunto a delusione: i numeri della sua stagione

Il progetto del Milan su Brahim Diaz è di quelli ambiziosi. La prima grande dimostrazione è arrivata questa estate quando la società gli ha affidato la maglia numero 10 e la titolarità sulla trequarti.

La scelta di utilizzare Diaz, a livello tecnico, è stato un chiaro segno di discontinuità con il passato. Il suo inizio di stagione è stato importante. Tre gol nelle prime 6 giornate di campionato e un gol in Champions all’Anfield di Liverpool. Poi la positività al Covid il 16 ottobre e il rientro dopo una decina di giorni, alla vigilia della trasferta all’Olimpico contro la Roma.

Brahim Diaz

Negli ultimi due mesi e mezzo, il black out. Un giocatore involuto, privo di guizzo, di imprevedibilità. Lo stesso Pioli a riguardo, ha glissato sul momento del calciatore ma ha aggiunto: “Insostituibili? Il Milan può fare a meno di tutti. Dipende dal modo di giocare e non dai giocatori”. E poi ancora: “Dipende dai giocatori mantenere le gerarchie e il posto da titolare. Devi essere pronto mentalmente e fisicamente se vuoi restare un titolare del Milan”. La chiarezza di mister Pioli non lascia dubbi o spazio alle interpretazioni.

È negli stessi numeri la stagione al di sotto della sufficienza e delle aspettative. In 18 partite di campionato (16 da titolare), appena 3 gol (l’ultimo risale a Spezia-Milan dello scorso 25 settembre), 3 assist, 19 passaggi con appena 2 chance create (fonte kickest.it). Numeri di un calciatore che ad oggi, ha poco per essere il punto di forza di questa squadra.

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