L’ex Milan non ha dubbi: che elogio per Tonali!

Mathieu Flamini, ex centrocampista rossonero e oggi imprenditore d’avanguardia nelle biotecnologie, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, toccando diversi temi tra cui Giroud, Tonali e l’esperienza in una squadra.

Flamini Milan Tonali

SUL MOMENTO DELLA SQUADRA – “Meglio stare in testa, ma ora bisogna finire al meglio. È la squadra da battere, può vincere lo scudetto con una rosa di qualità, un allenatore in gamba, una società ben strutturata. C’è una visione comune e condivisa da tutti ma adesso ogni partita deve valere la vita“.

SUI PUNTI IN COMUNE COL SUO MILAN – “Allora era un Milan meno giovane, con più esperienza e già con una mentalità vincente. Questo Milan ha in comune lo spirito di squadra. C’è molta complicità e armonia, primordiali per lo scudetto“.

SUI FRANCESI DEL MILAN – “Sono fiero di vedere tanti connazionali. Olivier è un amico dai tempi dell’Arsenal. Non mi ha sorpreso: è una persona generosa, un giocatore irreprensibile, un attaccante vincente e un gran lavoratore. Se non fa gol, sfianca le difese. Maignan ha molta fiducia in sé, indispensabile per imporsi da leader e gestire la pressione. Mai avuti dubbi su Theo, ma al Milan ha dimostrato di poter giocare al top con continuità. Mi fa piacere che un gran club come il Milan punti sui giovani come Kalulu, facendoli crescere e giocare, senza per forza cercare campioni già affermati. Da tifoso mi dà fiducia per il futuro“.

SU IBRAHIMOVIC – “L’esperienza è fondamentale. Il Milan è allo sprint finale e c’è bisogno di far valere la testa oltre le gambe. Ibrahimovic fa la differenza in campo, ma anche in spogliatoio, in allenamento, in palestra. Lui e Giroud hanno vinto tanto e possono inculcare alla squadra lo spirito giusto. Ormai non basta più il 100%. Serve il 150%“.

SUL PARAGONE CON TONALI – “Mai piaciuti i paragoni, neanche da giocatore. Tonali mi piace, è giovane, con grandi qualità, ha la testa sulle spalle, e gioca pure con il cuore: se il Milan attacca lui già pensa a come recuperare la palla. Indispensabile per l’equilibrio e per vincere“.

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