Milan, senti Ronaldinho: “Scudetto possibile. Questa squadra simile alla mia per un motivo”

L’ex fantasista del Milan, Ronaldinho, non ha scordato i colori rossoneri. Una maglia che ha indossato per due anni e mezzo, siglando reti importanti e assist pregevoli. Il brasiliano ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, toccando diversi temi, tra cui il Milan, l’Italia e Messi. Queste le sue parole:

Ronaldinho Milan Intervista

SULL’INTERROMPERE IL DIGIUNO SCUDETTO DOPO 11 ANNI – “Credo di sì, magari aspettiamo che sia matematico per dirlo. Quel che è certo è che sono rimasto un grande tifoso del Milan e seguo sempre con attenzione il campionato italiano. Ma penso che per il Milan possa essere l’anno giusto“.

SULLE DIFFERENZE TRA IL SUO MILAN E QUELLO ATTUALE – “È vero, il Milan dove giocano io aveva tantissimi giocatori, ma ce n’è qualcuno anche in questo. Quello che prevale però è il concetto di squadra, che si esalta in una grande organizzazione tattica. Per questo come noi allora riescono a fare un gran lavoro“.

SU IBRAHIMOVIC – “Zlatan è un mio grane amico, ma nonostante abbia quarant’anni sta facendo bene e fa bene al Milan. Vincere un altro Scudetto alla sua età sarebbe bellissimo sia per lui che per il club“.

SUL MONDIALE SENZA L’ITALIA – “Senza l’Italia il Mondiale ci perde molto. Per chi ama il calcio come me e per lo spettacolo è un vero peccato che non ci siano gli azzurri. Non avrei mai immaginato di vedere un altro Mondiale senza l’Italia“.

SUL CALCIO ITALIANO – “Per me il calcio italiano rimane bellissimo. Magari non ci sono più le grandi stelle di un tempo, ma è un campionato molto competitivo, con squadre tatticamente molto forti e preparante“.

UN GIOCATORE CHE LE PIACE GUARDARE – “Ce ne sono tanti, ma se propio dovessi sceglierne uno direi Messi. Quando c’è lui in campo puoi star sicuro che succede qualcosa di bello”.

SUI FISCHI A MESSI – “Se fischi Messi poi cosa ti rimane? Il calcio però è fatto così. Ogni partita è una storia a sé. Anche a lui, dopo tanti anni al Barcellona, serve un periodo di adattamento. Anche per me fu difficile quando arrivai a Parigi“.

SU NEYMAR – “Ognuno la pensa come vuole, ma per me Neymar rimane uno dei migliori al mondo, con il PSG e con il Brasile“.

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