Ambrosini: “De Ketelaere e Ziyech? Mi piacciono. Vi dico cosa manca per il salto di qualità”

Massimo Ambrosini, ex rossonero, è stato intervistato da Carlo Pellegatti. Tra i temi toccati, si è parlato di mercato, della dirigenza e di cosa manca a questo Milan per fare il definitivo salto di qualità anche in Europa.

Queste le sue dichiarazioni:

Su De Ketelaere:È un giocatore interessante, moderno, che però dobbiamo scoprire bene a certi livelli. Viene da un campionato che ha una cultura calcistica votata al lavoro e al sacrificio: potrebbe essere un profilo che potrebbe integrarsi e dare qualcosa. Il Milan lì ha bisogno in quella zona di campo, magari non di uno ma di un paio di elementi. Il belga e Ziyech a me piacciono”.

De Ketelaere Milan Ambrosini

Cosa manca per il salto di qualità?Secondo me manca qualcosa lì sulla trequarti. Siamo in una fase iniziale del mercato, quindi tutto è in divenire. Se il Milan si sistema in quella parte di campo… Ha una struttura difensiva efficace. Nonostante abbia un gioco offensivo il Milan ha vinto il campionato perché non ha preso gol, solo due nelle ultime dieci. Non ci sarà la paura di aggiungere la qualità a questa rosa”.

Su Pioli: È riuscito a trasferire le sue idee con coerenza e con coraggio al gruppo. Anche nei momenti di difficoltà il Milan non ha cambiato modo di essere, non ha cambiato ma ha avuto la capacità di variare qualche linea di gioco ogni tanto; ma secondo me la squadra era riconoscibile, hanno vinto con merito”.

Pioli Maldini Ambrosini

Su Maldini: È cambiato rispetto al primo anno di lavoro, ha capito tante cose, le dinamiche del lavoro, ha compreso il suo ruolo, cosa fare e quando fare. Per fare quel lavoro lì ci vuole un po’ di esperienza che viene maturata con gli anni. Lui è stato sul pezzo e ha avuto delle intuizioni: Maignan e Theo sono robe sue, oltre a tante altre”.

Cosa manca per poter puntare alla Champions? È complicato. Ci sono 4-5 top club che hanno possibilità economiche che fanno avere più soluzioni, ti vai a scontrare con realtà che hanno una quantità di talento che, all’interno di una competizione come la Champions, fanno la differenza. Le idee, il coraggio, la personalità e mettici anche un pizzico di fortuna possono accorciare un gap che non può non esserci”.

Impostazioni privacy