Caro Milan, che ti è successo?

Il 2023 del Milan è cominciato nel peggiore dei modi, in 25 giorni sono arrivate più delusioni che gioie. Dopo la vittoria a Salerno, 1-2, del 4 gennaio i rossoneri non hanno mai più vinto.

In successione sono arrivate: il pareggio subito in rimonta contro la Roma, l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera del Torino, il pareggio contro il Lecce, la sconfitta nel derby di Supercoppa contro gli acerrimi rivali dell’Inter e infine la batosta di ieri sera, 4-0, a Roma contro la Lazio.

Un rullino di marcia tutt’altro che positivo dopo la vittoria del campionato nella passata stagione ma soprattutto che non permette di rimanere in scia al Napoli.

Le motivazioni del calo

Paolo Maldini e Frederic Massara (Getty Images)

Dopo la conquista del campionato della passata stagione il Milan non è riuscito a mantenere lo stesso ritmo e soprattutto lo stesso entusiasmo. Una delle motivazioni è stato sicuramente il mercato estivo fatto dalla coppia Maldini-Massara.

Charles De Ketelaere finora ha deluso le aspettative sicuramente ma prendersela solo con lui è troppo facile. Finora una delle più grandi delusioni di questo Milan è sicuramente Divock Origi, appena 17 presenze condite da un solo gol e un solo assist. Arrivato a parametro zero dal Liverpool per essere alternato, o giocare in coppia, con Giroud ma percependo uno stipendio di 4 milioni di euro netti a stagione.

Un fattore da molti sminuito inoltre è stata la partenza di Franck Kessié. L’ivoriano che ha rappresentato una vera e propria diga davanti la difesa dei rossoneri soprattutto a partire dal ritorno in campo dopo la pausa per la pandemia. Sul mercato il Milan non è riuscito a sostituirlo, a centrocampo i rinforzi del mercato estivo infatti sono stati Pobega, Adli e Vranckx (i primi due erano già di proprietà dei rossoneri).

Anche il reparto arretrato rossonero non è più quello dell’anno scorso: la coppia Kalulu-Tomori non è più un muro e mancano delle alternative valide dopo il mancato rinnovo di Romagnoli. Kjaer dopo il grave infortunio della passata stagione anche a causa dell’età, 33 anni, non si è mai più ripreso e dal mercato è arrivato solo Thiaw. In porta l’assenza di Magic Mike Maignan si fa sentire sin troppo. Anche qui dal mercato non è arrivato un secondo portiere degno del francese e Tatarusanu fa acqua da tutte le parti.

Le cause del periodo ‘no’ del Milan sono tante ma rialzarsi è un dovere in vista dei prossimi impegni. Più che guardare avanti bisognerà guardare dietro, rimanere tra le prime 4 in classifica è obbligatorio per qualificarsi alla prossima Champions League.

Clemente Grimaldi

Impostazioni privacy