
Conferenza stampa di Tomori e Ibrahimovic (LaPresse) - spaziomilan.it
Zlatan Ibrahimovic suona la carica. Lo svedese, ospite d’eccezione in conferenza stampa, ha lanciato il suo messaggio di sostegno alla squadra alla vigilia di Milan-Feyenoord.
“San Siro” si veste a festa, il Milan è chiamato a fare lo stesso. I rossoneri devono tornare ad indossare l’abito delle grandi occasioni, onorando la storia del club in Champions League, dimenticando la pioggia battente di Rotterdam. Gli uomini di Conceiçao non hanno altra scelta: battere il Feyenoord con almeno due gol di scarto per evitare una clamorosa eliminazione dall’Europa che conta ai playoff. Domani al “Meazza”, calcio d’inizio ore 18.45, è previsto il tutto esaurito, con i tifosi che si attendono una prova di carattere da parte del Diavolo, ancora una volta acerbo nell’ultima sfida di campionato con il Verona.
Un eventuale passaggio del turno potrebbe sancire un definitivo cambio di passo per il Milan, che troppe volte in questi mesi ha tenuto un ritmo altalenante. I rossoneri hanno tutte le carte in regola per ribaltare il risultato, andando all’attacco della formazione olandese fin dal primo minuto, senza speculare. Un messaggio che è stato lanciato anche da Zlatan Ibrahimovic, ospite della conferenza stampa della vigilia assieme a Tomori.
Il senior advisor di RedBird si è espresso come di seguito:
“I nostri tifosi sono importanti. Il Feyenoord ha avuto il vantaggio a Rotterdam, i loro sostenitori hanno spinto tanto. Domani sarà una partita diversa, con 80000 milanisti ma anche quelli fuori dallo stadio e in tutto il mondo. Daranno forza e spingeranno la squadra per fare il meglio e dare quella carica che ai giocatori servirà”
Fondamentale trovare la continuità per il Milan:
“L’importante è che i momenti bassi siano pochi. Essere al top sempre non è facile. A lungo termine la squadra che ha bassi moderati è una squadra che ha potenzialità per vincere. Questa mentalità in cui sei sempre presente è quella vincente, è questo che stiamo creando in questo gruppo. Comunico tutti i giorni con i giocatori e con l’allenatore, ma non si possono dire sempre le stesse cose quindi bisogna lasciare spazio ai fatti”.
Messaggio forte inviata da Ibra alla squadra, che domani dovrà agire come un’entità sola:
“Domani dobbiamo essere concentrati, più concreti della partita di Rotterdam. Bisogna entrare con una mentalità da finale da vincere. Abbiamo perso l’andata, dobbiamo fare risultato per passare. Ognuno deve spingere e sostenere il compagno, è una cosa collettiva. Si inizia dall’individualità per fare gruppo, in panchina anche bisogna spingere. È tutto collegato”.
Per l’ex attaccante, che di partite così ne ha vissute tante, non c’è bisogno di sottolineare il valore della gara di domani:
“Per me che sono un vincente è una partita importantissima. Non cerco di fare cose che non rimangano nella storia, voglio fare la differenza per scriverla. Il Milan è un club così, chi lavora qua è qua per vincere. Vogliamo continuare a scrivere la leggenda rossonera in Champions. Ognuno fa il suo e domani è una finale”.
Il dirigente rossonero ha elogiato il lavoro della società, capace di dare nuova linfa alla rosa con innesti mirati:
“Ci aspettiamo tanto dai nuovi acquisti. Walker ad esempio deve portare risultati, idem con Joao Felix che può crescere tanto di più. Gimenez può crescere e diventare ancora più forte, un vero killer ma deve correre e aiutare anche fuori dall’area, Bondo e Sottil hanno grande margine. Il club si aspetta tanto dai nuovi acquisti, prendere spazio nella squadra perchè serve tanto. Questo ha detto la società a gennaio, perchè i nuovi servivano per spostare gli equilibri. Come ha detto Galliani, i giocatori devono pensare al calcio, al resto ci pensiamo noi.”
Per Ibra conferenza odierna è stato modo per specificare il proprio ruolo all’interno dell’organigramma rossonero:
“Io sono una riserva in questa conferenza, quando serve entro. Faccio questa cosa perchè il mister ha avuto la situazione personale che tutti sanno. Sto aiutando il Milan. In estate c’ero sempre io in conferenza coi nuovi acquisti, poi anche con Fonseca comunicava tutto il management come ora. Oggi è una situazione rara, così come dopo la partita col Verona. Tutti abbiamo le nostre responsabilità e stiamo facendo tutto per aiutare il Milan ai suoi livelli”.
Dopo l’impegno contro gli olandesi, si tornerà a lottare per fare punti in ottica Champions, obiettivo su cui Ibrahimovic si è espresso così:
“Ogni settimana i risultati cambiano in Serie A, tutti cercando di qualificarsi alla Champions. Se facciamo partita per partita, affrontandole come una finale. Chi è davanti a noi sta facendo di tutto per arrivare, non c’è un’avversaria in particolare. Tutti sono pericolosi e noi dobbiamo battere tutti per arrivare al quarto posto.”
Durante la conferenza Zlatan ha avuto occasione di complimentarsi con Alex Jimenez per l’apporto nelle ultime sfide:
“Su Jimenez in estate dicevo che era vice Theo. Vero, c’è questa clausola con il Real ma abbiamo un buon rapporto con il club spagnolo. Qualche mese fa Jimenez era del Milan Futuro, come altri giocatori come Camarda, Neroli, Torriani, Liberali, Bartesaghi. Questa è la strategia del Milan Futuro, sta andando bene perchè Jimenez si è presentato bene a san Siro. Vogliamo dare spazio ai nostri talenti. Nell’ultima partita ha fatto bene, mi dispiace che non sia in lista Champions ma l’anno prossimo lo sarà, in lista B.”
Il senior advisor ha ancora una volta sottolineato l’importanza di Cardinale per il club:
“Con Gerry parliamo tutti i giorni, è carico. Vuole i successi con il Milan in tutte le competizioni. Lui dà forza e fiducia a tutti quelli che lavorano. Noi stiamo facendo il meglio possibile per fare bene, e anche lui è molto sul pezzo e vuole vedere i risultati”
Spostandosi ancora sui singoli, Ibrahimovic ha detto la sua sull’atteggiamento spesso ritenuto non del tutto professionale di Theo Hernandez:
“Domani sarà un momento da vivere, è quello che si cerca dall’alba della carriera. Se si ha opportunità di giocare queste partite vanno godute fino all’ultimo. Ognuno ha il proprio approccio, dipende da che tipo sei. Io ero concentrato, non mi serviva la scaramanzia. Quando decidevo di fare bene e facevo bene. Theo ora è uno dei più forti terzini sinistri al mondo, sa cosa deve fare per trovare il trigger point per arrivare al livello alto. È la cosa più difficile, noi proviamo a fare il nostro ma il giocatore deve trovare la carica per entrare in campo.”
Parole al miele espresse anche per un altro pilastro della squadra, Rafa Leao:
“Leao è uno dei più forti al mondo, come gli spieghi come deve giocare. Lui lo sa, per questo è uno dei migliori. Gli puoi chiedere tatticamente dove stare, dicendogli dove stare. Ma come deve giocare non si spiega, anzi lui te lo spiega. C’è un motivo per cui è tra i più forti. Nell’ultima partita un collega mi ha fatto la domanda ‘Perchè Leao sta fermo?’, io gli ho risposto che lui sa cosa deve fare.”
Ultimo quesito dedicato alla mancanza di un nucleo italiano nell’organico. Domanda a cui lo svedese ha replicato così:
“Noi vogliamo giocatori italiani, ma spesso non è andata come volevamo a parte Sottil. Se il giocatore è di valore ed è italiano lo prendiamo, noi cerchiamo di portare profili che stanno bene al Milan, ma ogni circostanza è a sè. Ci sono tanti grandi giocatori, ma quando giocano davanti a 80000 spettatori è diverso. Tanti giocatori del Milan non erano da Milan, magari da altre parti facevano meglio. Per questo i giocatori del Milan diventano leggende, perchè portano risultati ,trofei e vanno nella storia del club. Non abbiamo paura di ingaggiare italiani, ma se è giusto vfacciamo le valutazioni del caso.”
Si conclude così la conferenza di Zlatan Ibrahimovic.
This post was last modified on 17 Febbraio 2025 - 23:35