Attacco furioso da un ex Milan per Zlatan Ibrahimovic. Le parole non si risparmiano, la critica è durissima.
Nonostante la vittoria in rimonta a Lecce la stagione del Milan non è certo positiva. E le critiche sono per tutti, dai giocatori, all’allenatore a tutta la dirigenza.
Ariedo Braida ha conosciuto il Milan nel suo periodo di massime vittorie, l’era di Berlusconi e Galliani. A SoFoot ha parlato lungamente del mondo rossonero: “Sono triste, vedere il Milan in questo stato mi fa male”.
Braida furioso: che attacco a Ibrahimovic
Poi Braida ha spiegato quali sono secondo lui i problemi del Diavolo: “Una crisi di identità e una mancanza di sentimento di appartenenza. Sono stati fatti grossi errori per anni, a tutti i livelli e la conseguenza è che abbiamo un club e una squadra senza identità. Il club è troppo instabile, non c’è una direzione chiara, gli allenatori si succedono e la rosa cambia ogni anno. Per essere ambiziosi serve continuità. Ciò che manca, è una guida, un uomo forte come lo era Berlusconi. Con lui e Galliani c’era una linea“.

Una figura che poteva essere incarnata da Paolo Maldini, allontanato da Milanello dopo la vittoria dello scudetto: “Licenziarlo è stato un errore grossolano, e cacciarlo in quel modo inscusabile. Paolo è una leggenda che lavorava molto bene e rappresentava al meglio l’istituzione”. Secondo Braida, ci sono diversi responsabili per questo momento del Milan: dai calciatori fino alla società passando per Ibrahimovic. “I giocatori sono responsabili, ma è difficile performare in un club senza identità. Ibra? Non è un punto di riferimento. Non ha ancora le competenze e l’esperienza per essere un uomo forte, capace di dirigere un club, è solamente un comunicatore”.