Lo scorso gennaio il Milan ha optato per il cambio in panchina ma c’è un dato che fa pendere la bilancia dal lato di Paulo Fonseca
Le clamorose rimonte contro Lecce e Como avevano lasciato presagire una ritrovata compattezza del Milan, pronto a concludere la stagione in crescendo e a lottare per insidiare il quarto posto del Bologna. Tuttavia, la disastrosa partenza nella gara di ieri e il grossolano gol siglato da Politano hanno ribaltato completamente questa impressione.
Nonostante due settimane dedicate alla preparazione, i rossoneri sono incappati nell’ennesima rete subita nei primi minuti di gioco, rischiando di crollare definitivamente già nel primo quarto d’ora. La squadra è apparsa disorganizzata e priva della concentrazione necessaria per affrontare un match così cruciale. Nonostante la reazione, di nervi più che di gioco, del secondo tempo, il Milan non è riuscito a evitare l’ennesima sconfitta in un big match, scivolando a nove punti dalla zona Champions.
Milan, contro le big è media da retrocessione
Quando lo scorso gennaio il Milan ha optato per il cambio in panchina, esonerando Fonseca e ingaggiando Conceicao, quello che la dirigenza si aspettava era un cambio di ritmo e un approccio più guerriero alle partite, elementi visti nel Porto allenato proprio dall’attuale allenatore del Milan. Tolti però i primi sussulti in Supercoppa, con le due rimonte contro Juventus e Inter che hanno consegnato la coppa alla Milano rossonera, tutto questo non si è visto.

Confrontando i risultati ottenuti contro le prime nove della classe dai due lusitani, la bilancia pende clamorosamente dal lato di Paulo Fonseca: l’ex allenatore della Roma aveva conquistato sei punti in sette partite, togliendosi però la soddisfazione di vincere il derby dopo sei sconfitte di fila. Il Milan di Conceicao invece ha una incredibile media di 0.2 punti a partita negli scontri diretti, frutto di un pareggio (sempre nel derby) e quattro sconfitte.
Milan, il calendario è senza appello: rischia di non entrare in coppa
Allo stato attuale dell’arte, il Milan di Conceicao è nono in classifica, distante quattro punti dall’ultimo posto utile per entrare in Europa almeno dalla porta di servizio. Le prospettive per il prossimo futuro, alla luce anche dell’analisi fatta sopra, non fanno ben sperare per il prosieguo del campionato.

Nelle prossime otto partite infatti il Milan sfiderà ben quattro squadre che la precedono in classifica, Fiorentina, Atalanta, Bologna e Roma e sarà necessario invertire il trend registrato fino ad ora per lanciare l’assalto alle ultime posizioni europee disponibili.