Il Milan schiaccia il piede sull’acceleratore su nuovo ds e allenatore. Il neo dirigente ha già puntato il dito verso il tecnico che siederà sulla panchina la prossima stagione.
La partita al “Bluenergy Stadium” contro l’Udinese ha regalato sorrisi e spunti interessanti. Il Milan, sperimentando la difesa a tre, ha mostrato un equilibrio che in questa stagione è spesso mancato. Non è un caso che il tallone d’Achille rossonero, la fragilità difensiva, sia stato il punto dolente di tante gare. In Friuli, invece, il Diavolo ha tenuto botta, concedendo poco e attaccando con una serenità che ha portato a un poker di reti. È presto se i rossoneri hanno trovato la quadra per dirlo con certezza, ma il prossimo allenatore potrebbe prendere appunti da questa gara per plasmare una squadra più solida e ambiziosa.
Direttore sportivo e allenatore: il Milan ha i due prescelti
Il Milan vuole costruire un progetto a lungo termine, e per farlo servono certezze. Giocatori come Tijjani Reijnders e Christian Pulisic, veri e propri pilastri della squadra, saranno il punto di partenza per il prossimo tecnico. Difficile immaginare un Milan senza il dinamismo dell’olandese o la classe dell’americano, che continuano a brillare anche nei momenti più complicati. Ma Il futuro del Milan passa anch dalle scelte fuori dal campo, a partire dal nuovo ds. Il nome caldo per il ruolo di direttore sportivo è quello di Igli Tare .
Secondo quanto riportato dalla “Gazzetta dello Sport“, Tare incontrerà Giorgio Furlani tra oggi e domani. Per l’ex Lazio sarebbe il secondo summit con un esponente del club, dopo quello avvenuto a Londra con Cardinale e Ibrahimovic circa un mese e mezzo fa. Se l’intesa sarà confermata, Tare potrebbe mettersi subito al lavoro, con un obiettivo chiaro: scegliere l’allenatore giusto. Al momento, il favorito del dirigente albanese è Massimiliano Allegri.
Milan, Tare vuole Allegri: accelerazione per l’ex allenatore
L’ex tecnico della Juventus, che ha già lasciato un segno importante a Milanello, è il favorito di Tare. Allegri conosce bene l’ambiente. La sua esperienza e il suo curriculum parlano da soli: trofei e gestione di grandi campioni fanno di lui il principale candidato a raccogliere il testimone che sarà lasciato da Sergio Conceiçao.
Non sorprende, quindi, che il club lo consideri il profilo ideale per aprire un nuovo ciclo. Max porta con sé quella “cultura della vittoria” che il Milan insegue per tornare ai fasti di un tempo.
