Tra i tanti problemi in casa Milan dopo l’ennesima delusione, si aggiunge adesso anche quello legato a Yunus Musah. Lo statunitense non ha accettato il cambio prematuro.
Il pareggio strappato con le unghie e con i denti contro la Fiorentina è stato poco più di un cerotto su una ferita che continua a sanguinare. La prestazione del Milan, ancora una volta, non ha fatto gridare al miracolo: un avvio da brividi, con due gol incassati in meno di dieci minuti, e una rimonta che sa di consolazione più che di riscatto.
In mezzo a questo caos, Yunus Musah si è preso la scena, ma non certo per meriti sportivi.
Yunus Musah: un’altra serata no e la sostituzione che brucia
Se c’era un premio per il peggiore in campo contro la Fiorentina, Yunus Musah lo avrebbe vinto a mani basse. Il centrocampista statunitense, che dovrebbe portare dinamismo e freschezza al gioco rossonero, è stato invece il simbolo di un Milan spento e disorganizzato nei primi minuti di gara.
Non è la prima volta che accade: già un mese fa, contro la Lazio, Conceicao aveva deciso di toglierlo dal campo dopo appena trenta minuti. Una scena che si è ripetuta ieri, con il tecnico portoghese che non ha esitato a richiamarlo in panchina prima ancora che il cronometro segnasse la mezz’ora.

I fischi di San Siro, ormai un’abitudine per il giovane americano, hanno accompagnato la sua uscita dal campo. Ma stavolta la reazione di Musah è andata oltre il semplice malumore: il rossonero non l’ha presa bene, e il retroscena emerso nelle ultime ore lascia intravedere qualche crepa nello spogliatoio di Milanello.
Insomma, una serata thriller per i tifosi, che si aspettavano ben altro da un talento su cui il Milan ha puntato con convinzione.
Musah non accetta il cambio: il retroscena di Milan-Fiorentina
Cosa è successo davvero dopo quella sostituzione? Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Yunus Musah, una volta richiamato da Conceicao, non si è limitato a un’occhiata storta o a un gesto di stizza. Il centrocampista è filato dritto negli spogliatoi, senza nemmeno degnare di un saluto il suo allenatore.

Un atteggiamento che, in un momento già delicato per il Milan, poteva trasformarsi in un vero e proprio caso da copertina.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato Alessandro Florenzi, uno che di esperienza ne ha da vendere. L’ex Roma, con il suo fare da “fratello maggiore”, è andato a recuperare Musah negli spogliatoi, convincendolo a tornare in panchina. Il giovane americano non solo si è seduto al suo posto, ma ha persino abbracciato Conceicao, siglando una pace che, almeno per ora, sembra tenere.
Una situazione risolta con un po’ di buon senso e una stretta di mano, ma che lascia qualche interrogativo sul futuro del rapporto tra il giocatore e il tecnico.