Nuovo ds, Milan scatenato: si tenta il colpaccio

Milan, caccia al direttore sportivo: Sartori sogno proibito, Tare in attesa.

Il Milan si trova a un bivio cruciale. Dopo una stagione altalenante, il club rossonero ha preso coscienza di un vuoto che non può più ignorare: la mancanza di un direttore sportivo capace di dare una svolta al progetto sportivo. È un passo indietro, sì, ma necessario per prendere la rincorsa verso obiettivi ambiziosi, come direbbe un tifoso con il cuore in mano.

Serve una figura di spessore, che conosca il calcio italiano come le sue tasche, con contatti di peso e il carisma per farsi rispettare nello spogliatoio. Qualcuno che, per intenderci, ricordi i “miracoli” di Giovanni Sartori al Chievo e all’Atalanta. Ma la strada per arrivare a un profilo del genere è tutt’altro che in discesa.

Giovanni Sartori e Tony D’Amico: i sogni del Milan

Tra i nomi che fanno battere il cuore dei tifosi, Giovanni Sartori svetta su tutti. L’attuale ds del Bologna ha un curriculum da capogiro: ha trasformato il Chievo in una favola della Serie A, ha reso l’Atalanta una macchina da Champions League e ora sta guidando il Bologna verso risultati sorprendenti. La sua capacità di scovare talenti a prezzi contenuti e di costruire squadre competitive è leggendaria. Tuttavia, c’è un ostacolo grande come una casa: Sartori ha rinnovato con il Bologna fino al 2027, un contratto che lo blinda e rende qualsiasi trattativa una missione quasi impossibile. Nessun contatto diretto è stato avviato, ma il Milan tiene il suo nome sul taccuino, sognando un colpaccio che avrebbe del clamoroso, scrive Calciomercato.com.

Sartori in primo piano
Giovanni Sartori e Tony D’Amico: i sogni del Milan (LaPresse) – spaziomilan.it

In alternativa, c’è Tony D’Amico, l’erede di Sartori all’Atalanta. Anche lui ha dimostrato di avere fiuto per il mercato e una visione strategica invidiabile, contribuendo a mantenere i bergamaschi tra le big d’Italia. Ma, come Sartori, D’Amico è legato da un contratto lungo e ben remunerato, una barriera che frena le speranze rossonere. Il Milan, insomma, guarda ai migliori, ma deve fare i conti con una realtà fatta di vincoli contrattuali e cifre non proprio alla mano.

Igli Tare e lo stallo: un’opzione concreta o ripiego?

In mezzo a questi sogni proibiti, spunta il nome di Igli Tare. L’ex ds della Lazio è l’unico candidato attualmente libero sul mercato, un dettaglio non da poco in un contesto dove i contratti sembrano un muro insormontabile. Tare ha alle spalle anni di successi con i biancocelesti, dove ha costruito squadre competitive con budget limitati, pescando talenti come Milinković-Savić e Immobile. Eppure, nonostante i contatti con il Milan – fermi a circa un mese fa, con Zlatan Ibrahimović come tramite – la sua candidatura non sembra scaldare i cuori. Se fosse stato il prescelto, probabilmente avrebbe già messo piede in sede per firmare. Questo stallo lascia spazio a dubbi: Tare è davvero l’uomo giusto o rischia di essere un ripiego rispetto a profili più “pesanti”?

Tare
Igli Tare e lo stallo: un’opzione concreta o ripiego? (LaPresse) SpazioMilan.it

Nel frattempo, altre piste sembrano sfumate. Giovanni Manna, ds del Napoli, è stato accostato al Milan, ma anche in questo caso non si è andati oltre le chiacchiere. La sensazione è che il club rossonero stia prendendo tempo, valutando ogni opzione con la massima attenzione. Del resto, una scelta sbagliata potrebbe costare caro, non solo in termini economici ma anche di credibilità.

Il Milan, dunque, si prepara a una primavera di decisioni cruciali. La tifoseria aspetta con ansia, sperando che il prossimo direttore sportivo sia all’altezza di un club che vuole tornare a brillare. Come si dice a Milano, “la pazienza è la virtù dei forti”, ma i rossoneri sanno che il tempo per sognare in grande sta finendo. La palla ora è nelle mani di Furlani e della dirigenza: riusciranno a centrare l’obiettivo?

Giulia Bianchi

Giornalista Pubblicista e Social Media Manager
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