Hackim Mastour, neoacquisto della Virtus Verona è tornato a parlare del suo passato al Milan
In un’intervista rilasciata a “SportWeek”, il classe ‘98 ha raccontato apertamente la sua carriera da calciatore con particolare attenzione ai momenti vissuti in rossonero, in cui però non sono mancati periodi bui culminati con l’addio nel 2018.
Milan, la depressione e i grandi campioni
Il marocchino ha ricordato con piacere gli inizi nello sport tanto amato e il trasferimento desiderato da tutti i ragazzi in una squadra prestigiosa nel 2013.
Sono stato uno dei primi ad arrivare così giovane nella prima squadra di un club come il Milan.
A soli 16 anni, ebbe la possibilità di allenarsi a Milanello con giocatori importanti considerati mentori per un giocatore ancora minorenne. In particolare Mastour legò molto con Kakà, definito un maestro di vita: “Mi abbracciava come si fa con un fratello minore, aiutandomi a inserirmi nel gruppo”. Per quanto riguarda la tattica fu molto utile un altro brasiliano, ovvero Robinho poiché “Mi dava consigli, mi diceva di gestire la palla in una certa zona e puntare l’avversario in un’altra”.

Pur non avendo esordito in prima squadra, il trequartista di Reggio Emilia ha sofferto soprattutto nel rapporto con la popolarità dei social sentendosi usato. Queste le sue parole:
Quando ho capito che mi usavano, ho detto basta: qualcuno mi ha giurato che non avrei mai più messo piede su un campo di calcio. Ho sofferto molto, tanto da cadere in depressione.
A 27 anni Mastour, ha voglia di riscatto e chissà se Verona e la Serie C potranno rilanciarlo nel calcio che conta.