Un top player del Milan è finito al centro di una cruenta polemica: volano parole pesanti all’indirizzo del calciatore rossonero.
Il Milan è coinvolto indirettamente in una bufera scoppiata in queste ore nella nazionale degli Stati Uniti. A creare il caos sono state le recentissime parole di Mauricio Pochettino, attuale selezionatore della squadra a stelle e strisce. L’ex tecnico di Tottenham e Chelsea si è abbattuto con grande frustrazione e rabbia nei confronti di un top player del Milan.
Pochettino ha perso la pazienza: parole dure per il calciatore del Milan
A poche ore dal debutto nella Gold Cup contro Trinidad e Tobago, in casa USA ha preso vita un’accesa polemica. Il commissario tecnico della nazionale statunitense, Mauricio Pochettino, ha attaccato pesantemente Christian Pulisic, usando delle parole molto forti. Al tecnico argentino non è andata affatto giù la decisone presa dal calciatore del Milan nel voler rinunciare alla suddetta competizione.
Una scelta che Pulisic ha fatto con l’intento di ritrovare le energie, sia fisiche che mentali, per la nuova stagione. Gli ultimi due anni per lo statunitense ex Chelsea sono stati intensi: basti pensare che ha disputato la bellezza di 120 partite. Dunque, Pulisic ha preferito rinunciare alla chiamata della sua nazionale per riposare.

Questa situazione non è per niente piaciuta a Pochettino, che ha fatto sentire la sua voce rilasciando parole durissime nei confronti di Pulisic: “Ho tanta esperienza. Rispetto Pulisic e lo capisco, ma non ho bisogno che lui capisca me. Io ho il mio ruolo e tanta esperienza. I giocatori non devono capire o non capire, devono ascoltare e seguire un piano che non sta a loro dettare. Sta a noi valutare se un giocatore ha bisogno o meno di riposo. Abbiamo un gruppo di professionisti, medici, preparatori atletici che possono fare le loro valutazioni”.
Pochettino ha anche aggiunto: “Dite che Pulisic è il nostro miglior giocatore. Certo è un buon giocatore, ma deve dimostrarlo. Se fa bene e se è il migliore è normale che ad attenderlo ci sia un posto in Nazionale, ma non è che può dire di volere questo o quello. Io ho firmato un contratto con la Federazione e sono il commissario tecnico, non sono un manichino. Voleva partecipare alle due amichevoli, ma non alla Gold Cup che per noi è un torneo importante. Ho deciso quindi di non convocarlo e questo è tutto. Inizialmente volevo chiamarlo, ma poi ho deciso così”.