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Napoli-Cagliari 2-1, lo show dei record

Il regalo del Palermo di Serse Cosmi va scartocciato con cura, la sorpresa è un invito che non si può rifiutare. Lottare per credere, credere per restare in alto e tenere a bada i terribili bianconeri friulani del bomber Di Natale.. Il ritorno al San Paolo di Donadoni, che da quando ha lasciato la panchina a Mazzarri, il Napoli è diventato grande. E’ stata la serata dello show dei record. Il primo è un tabù, più che un record, perché il Napoli non batteva il Cagliari da 7 anni, da quando è tornato in A il Napoli ha trovato un ostacolo insormontabile nella compagine sarda. Il secondo è un record eguagliato, perché Cavani ha raggiunto quota 22 reti eguagliando così Antonio Vojak. Il terzo è un nuovo record, cioè quello di Morgan De Sanctis che supera Castellini e innalza l’imbattibilità casalinga a 799 minuti. Questo è solo un piccolo riconoscimento per l’estremo difensore azzurro, che con la sua esperienza ha contribuito al salto di qualità.

La partita inizia a ritmi lenti per il Napoli, dato che i sardi con un pressing efficace, non lasciano spazio di manovrabilità al Napoli. Gli uomini di Donadoni arrivano prima sulla palla, i tre centrali di centrocampo Biondini,Conti e Nainggolan sono la vera forza di questo Cagliari, non consento alla difesa azzurra di rimane alta. I sistemi tattici messi appunto dall’ex Donadoni mettono in difficoltà gli azzurri. Da un rilancio della difesa cagliaritana, Missoroli nel cerchio di centrocampo spunta di testa per Acquafresca che sguscia in posizione regolare, ma Santacroce con una leggera trattenuta, non vista dalla terna arbitrale, disturba quel tanto che basta il numero 9 sardo, non facendo inquadrare la porta. Il Napoli del primo tempo sembra addormentato, opaco privo di vivacità, soffre un Cagliari ben messo in campo, sgombro mentalmente da obiettivi da raggiungere. Si fa sentire la mancanza del moto perpetuo di Maggio sulla destra.

Come a Parma, è nel secondo tempo che il Napoli scende in campo, cinque minuti per far capire agli spettatori e soprattutto al Cagliari che il terzo posto in classifica non è frutto del caso. Infatti al 50’ Santacroce imposta un’azione d’attacco dalle retrovie, serve palla a Zuniga, che sta trovando continuità e sta convincendo sempre di più nelle sue ultime uscite; il colombiano lungo l’out destro vede l’inserimento di Hamsik, che con un geniale colpo di tacco di prima libera il Pocho in area. Ariudo preso incontro tempo può fermarlo solo strattonandolo in area. Senza dubbi l’arbitro ordina la massima punizione. Sul dischetto si presenta Cavani, a secco da sei partite tra campionato e coppa, che con sicurezza spiazza Agazzi depositando la sua ventunesima marcatura. Dopo il vantaggio il Napoli potrebbe chiudere la partita dopo neanche 120 secondi. Ancora dai piedi di Hamsik che imposta sulla sinistra per Lavezzi, palla di ritorno in area per lo slovacco che non trova la porta ma il volto di Ariaudo, la palla rimane nella zona delle foglie morte, Yebda cerca la sua gloria personale, ma Agazzi si distende bene.

Mentre gli schemi del Cagliari sembrano essere saltati, arriva il gol del pareggio. Da un preciso cross di Cossu sulla destra, Aquafresca salta più in alto di Cannavaro. L’italo-polacco si serve praticamente un assist da solo, perché Cannavaro disorientato dal salto, un Ruiz non preciso in copertura, regalo una palla incustodita in area all’attaccante cagliaritano che con precisione mette a segno sotto le gambe di De Sanctis, interrompendo il cronometro che allungava il record di imbattibilità interna. Ma il pareggio è solo una parentesi, perché il Napoli è lo specchio del proprio allenatore. Mazzarri nonostante la colica renale, sofferente in volto, era in panchina nella consueta giacca e cravatta a guidare i suoi al successo. Stoico il tecnico toscano, che con i gesti e non con le parole zittisce il gossip di fantamercato che lo aveva visto protagonista in settimana.

La partita viene chiusa da un perla confezionata dal talento slovacco per il Matador. Marekiaro  servito da un pregevole gesto tecnico di Santacroce, nell’occasione esibitosi in rovesciata, nella tre quarti avversaria serve ad occhi chiusi Cavani, scattato in posizione regolare approfittando così dell’unico regalo della difesa sardo. L’uruguaiano vede l’estremo difensore sardo fuori dai sardi, e con un delizioso lob di sinitro chiude definitivamente la partita. C’è da registrare al’80 minuti il clamoroso palo con colpo di testa ad incrociare da parte Mascara, subentrato ad Hamsik uscito per crampi, il quale sfrutta uno dei tanti traversoni messi dentro da un ottimo Dossena. La chiave tattica della partita va cercata nella superiorità sulla fascia sinistra del Napoli, perché il mal capitato Perico (esterno destro difensivo del Cagliari) non ha avuto punti di riferimenti sulle chiusure nella corsia mancina: Dossena, Lavezzi, Hamsik e Cavani hanno dato saggio del gioco di Mazzarri. Adesso il Napoli può recuperare fiato nella pausa campionato e prepararsi agonisticamente alle sue otto finali. Come si dice, tra i due litiganti il terzo gode, chissà se sarà proprio questo il prossimo film prodotto da Aurelio De Lauretiis. La scenografia è già pronta, il cast sembra al completo, manca solo la location per completare la produzione.

Alessandro D’Auria

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redazione