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Maradona segna anche in tribunale.

Diego Armando Maradona potrà tornare in Italia. L’argentino potrà sbarcare nel nostro paese senza la paura che uomini della Guardia di Finanza possano sequestrargli qualsiasi oggetto di valore. Durante i suoi ultimi viaggi in Italia, l’addio al calcio di Ferrara e la partecipazione ad una trasmissione della Carrà, gli sono stati sequestrati un orologio e degli orecchini.


Il fisco contesta al Pibe de Oro un debito di circa 38 milioni di euro dovuti a dei versamenti IRPEF non effettuati. La cifra ha assunto valori importanti in quanto è cresciuta di circa 3.000 euro al giorno per via degli interessi. Maradona ha scelto di affidare la sua difesa all’avv. Pisani definito un vero e proprio “genio delle cartelle pazze” nelle cause contro Equitalia. La difesa si è basata sulla mancata notifica, di questa cartella esattoriale, alla persona di Diego Armando Maradona. Infatti nel giugno del 2000 fu fatta una prima notifica di un avviso di mora presso il centro Paradiso di Soccavo, allora sede della SSC Napoli, e successivamente, caso raro, presso la casa comunale. La dimostrazione della mancata notifica è stata comprovata dalla esibizione, in sede dibattimentale, solo dell’avviso di mora, che prevede l’estinzione di ogni credito per prescrizione dopo dieci anni, e non della cartella in questione da parte di Equitalia. Esibendo questo tipo di difesa l’avv. Pisani è riuscito nell’intento di sospendere l’esecutività del debito e quindi di ridare la possibilità al “Re di Napoli” di tornare nella città che ha fatto sognare.

Roberto Longobardi

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redazione