Ogni juventino ricorda ancora la splendida partita giocata, lo splendido goal del 3-1,
il fallo, il fischio dell’arbitro, i tifosi che allo stadio o davanti alla tv gridano: “ Non ammonirlo! Non ammonirlo! ”
Pavel si gira verso l’arbitro, vede che mette una mano al taschino,
e a quel punto si copre il volto con le mani e comincia a piangere,
un pianto che andrà avanti anche oltre, anche quando sarà finita la partita.
Lo ricordiamo ancora in mezzo ad un cielo bianconero,
il “ceco” che piange disperato e i compagni che lo abbracciano.
E poi, i tifosi, i giocatori, consapevoli che senza Nedved non avremmo potuto farcela,
perchè Pavel era la nostra arma in più.
E poi,il goal contro il Piacenza, in trasferta, uno splendido goal all’ultimo minuto che permise alla Juve di continuare la rimonta sull’Inter e vincere lo scudetto del 2002.
Ma la vittoria più bella agli occhi dei tifosi,
Nedved la regala nel 2006 quando accetta di restare a giocare anche in Serie B.
Dopotutto,i giocatori se ne vanno,gli uomini restano.
E invece,quando Pavel rifiutò l’Inter per finire la carriera alla Juve?
Mourinho chiamò Nedved e gli chiese di finire la carriera tra i nerazzurri, promettendogli che
avrebbero vinto la Champions tanto desiderata da Pavel.
Lui però rifiutò, e ancora oggi ne parla, sostenendo che la stima dei tifosi juventini
dura per sempre, e una Champions non vale quanto l’amore dei propri tifosi.
E quando gli chiesero cosa gli piace dell’Inter? ” Non mi piace niente, non ho nulla contro l’Inter, ma io sono juventino! ” rispose Pavel.
Un grande uomo,un grande giocatore. Oggi si sente parlare tanto di esterni, Elia, Vargas. Un pensiero andrà sempre a Nedved, l’ esterno per eccellenza che mancherà sempre a questa Juve.
Karolina De Falco